Riceviamo e pubblichiamo l’interrogazione di Gloria Zanardi consigliere comunale di FdI A Piacenza. Il tema é interessante, attuale e riguarda l’uso della farina derivata da insetti; in particolare Zanardi chiede se “il Sindaco e la Giunta Comunale intendono, per il futuro, garantirne l’esclusione dalle mense scolastiche e dagli asili nido e dagli edifici comunali, anche nel momento in cui le linee guida nazionali dovessero cambiare.”
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
PREMESSO CHE
- A partire da gennaio 2023, come previsto dal regolamento 2023/5 della Commissione europea, potranno essere venduti e comprati liberamente prodotti alimentari a base di Acheta domesticus, cioè fatti con polvere di grillo domestico, parzialmente sgrassata;
- Precedentemente, l’Unione Europea aveva già approvato il consumo di alimenti prodotti con altri insetti e nello specifico con la larva del verme giallo della farina e con la locusta migratoria;
- Ad oggi sono quindi 3 i tipi gli insetti approvati per il consumo, ma è prevedibile ritenere che in futuro possano essere molti di più, considerando che l’EFSA ha già ricevuto 17 richieste di entrata sul mercato di nuovi insetti commestibili e che a livello globale ci sono 2.100 specie di insetti che vengono consumate, prevalentemente in Africa, Cina, India e Thailandia;
- La farina di grillo può essere utilizzata come base o aggiunta per la preparazione di pane e panini multi cereali, di cracker, grissini o barrette ai cereali, nelle miscele secche già pronte per i prodotti da forno, nei biscotti, nella pasta secca farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti a base di patate, legumi o altre verdure, nella pizza, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nella birra, nel cioccolato e negli snack diversi dalle patatine
CONSIDERATO CHE
- In base all’indagine Coldiretti/Ixe, la maggior parte degli italiani è contraria al consumo di alimenti prodotti con insetti e alla loro introduzione in commercio: in base ai dati riportati da
Coldiretti, il 54% delle persone intervistate si è dichiarata contraria, il 24% indifferente e solo il 16% si è detto totalmente favorevole, mentre l’ultimo 6% ha preferito non rispondere;
RITENUTO CHE
- il Governo sta già operando per tutelare i consumatori in modo che siano posti nelle condizioni di sapere effettivamente il contenuto di un alimento attraverso un’etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti, la provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presente;
- Questi prodotti, infatti, possono scatenare le stesse reazioni allergiche che, alle persone già intolleranti o a rischio, causano i crostacei, gli acari della polvere e, in alcuni casi, i molluschi; inoltre l’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) aggiunge inoltre che anche gli allergeni del mangime possono finire nell’alimento;
- pur riconoscendo la libertà ai consumatori rispetto a cosa mangiare e cosa no, si ritiene che la loro somministrazione nelle mense scolastiche e negli asili nido dovrebbe continuare a non essere prevista, in quanto debbono essere privilegiati prodotti a km zero e salvaguardate le nostre tradizioni italiane e locali e la nostra identità sociale e
CHIEDO
al Sindaco e alla Giunta Comunale
se intendono, per il futuro, garantire l’esclusione dell’uso e del consumo di prodotti contenenti farine o altri prodotti derivanti da insetti nelle mense scolastiche e degli asili nido e negli edifici comunali, anche nel momento in cui le linee guida nazionali dovessero cambiare.
Gloria Zanardi