Un’iniziativa dal sapore antico, ma per questo affascinante e meritevole di visibilità, il Concorso Internazionale di Liuteria “Giovanni Battista Guadagnini”. Da Biffi Arte, coordinata dal contrabbassista Fabio Torrembini, si è svolta nei giorni scorsi la prima edizione di questa competizione che celebra il valore di una forma di arte e di artigianato troppo spesso dimenticata. Protagonisti cinquanta strumenti, tra violini, viole, violoncelli e contrabbassi, e quaranta liutai da Spagna, Venezuela, Giappone, Cina, Corea, Bulgaria e ovviamente dall’Italia. Il primo premio per il violino, è andato ex aequo al bulgaro Georgi Nikolov e al cinese Xiangwei Chen.
Accanto al doveroso resoconto circa l’esito della competizione, resta in primo piano una riflessione importante. Anzi due.
La prima riguarda la liuteria e tutta la magia che rimane sullo sfondo di questa professione, che ha radici lontane. Piacenza ha avuto esempi interessanti, mai troppo considerati, però; nulla a che vedere con quello che è riuscita a fare la vicina Cremona, oggi capitale del brand culturale “liuteria” in tutto il mondo. Un’abilità che regala ad ogni strumento caratteristiche uniche, spesso sorprendenti, e che fa di alcuni di questi oggetti qualcosa di straordinario e prezioso.
La seconda considerazione riguarda il valore della Galleria Biffi Arte. Gestita con intelligenza e lungimiranza, è stata ancora una volta la sede si un’iniziativa “fuori dal coro” , che altrove non avrebbe magari trovato spazio. Una realtà che prosegue il progetto di motore culturale della città, aperta a tutti senza preclusioni, purché in linea con quanto stabilito dal fondatore e mecenate che ne alimenta con continuità l’attività.
Un plauso va sicuramente anche a Fabio Torrembini, instancabile promotore di iniziative musicali e culturali. La sua presentazione del Concorso merita di essere riproposta:
“Organizzare oggi un concorso di liuteria potrebbe apparire operazione fuori tempo massimo, nostalgico rifugio in un piccolo mondo antico ricco di suoni e immagini perdute. E se la ‘reductio ad bit’ della cosiddetta quarta rivoluzione industriale ha moltiplicato esponenzialmente la possibilità di riprodurre e diffondere informazioni e suoni, al contempo ha innescato un incontrollabile processo di omologazione connotato spesso da una dimensione quasi religiosa, ultimamente ideologica; con le sue reliquie, quei dispositivi e aggeggi digitali vari che invecchiano rapidamente, ma che ogni volta sono immancabilmente esibiti come la nuova frontiera della modernità. Nell’era artificiale della standardizzazione digitale e del suono campionato, l’immergersi nel mistero dell’arte liutaria costituisce invece una sorta di ritorno alle origini, quasi una domanda di verità. Il rapporto con la natura, la scelta del legno, la sua lavorazione, la vernice, l’odore della bottega e quelle prime vibrazioni di uno strumento che è e sarà sempre unico (nel bene e nel male) fanno di questa antica disciplina un modo per riscoprire se stessi, un’arte non a caso riconosciuta tra i beni immateriali dell’UNESCO.
Ci è parso dunque doveroso, dopo oltre 2 secoli, ricordare nella sua terra d’origine uno dei più grandi liutai della storia, Giovanni Battista Guadagnini (Bilegno di Borgonovo Val Tidone 1711 – Torino 1786). Già nel 1749 il Guadagnini fu costretto a lasciare Piacenza per approdare dapprima a Milano, quindi a Parma e, infine, a Torino; in queste città la presenza di orchestre di corte avrebbe significato per il nostro poter entrare in uno spazio di mercato appetibilissimo, con relativa protezione commerciale sul suo lavoro. In verità ancora fino a pochi decenni fa Piacenza era quasi del tutto sprovvista di una significativa presenza di botteghe di liuteria. Negli ultimi 20 anni invece almeno 4 giovani liutai hanno deciso di aprire la loro attività in città. Pensiamo e auspichiamo che il successo che ha fatto registrare questo primo Concorso Internazionale di liuteria possa costituire un’ulteriore incentivo in questo senso.
Da ultimo, corre l’obbligo di ringraziare il Comune di Piacenza nella persona del dott. Francesco Brianzi – assessore alle politiche giovanili, università e ricerca – per il patrocinio attivo concesso. Eguale gratitudine per la sensibilità dimostrata va altresì tributata alla Galleria Biffi Arte, che ci ha ospitati ben oltre gli orari di normale apertura. Infine, una menzione particolare per tutti gli amici dell’Associazione e per i maestri liutai e i musicisti che hanno fatto parte della commissione giudicatrice.”
FABIO TORREMBINI
Presidente dell’Associazione Musica e Cultura