Una giostra di suoni, il sapore di spartiti screziati, il palpito che imprime un cambio di prospettiva. Insomma musica e sfumature di stile e genere. Perchè questo è “POLIedrica”, rassegna musicale organizzata dal Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano ed inserita nelle attività del nuovo programma Campus Cultura.
Il palcoscenico è quello della piccola arena che si apre nel cuore dell’Urban Center di via Scalabrini 113 (Campus Arata) che ospiterà un festival alla sua prima edizione, una piattaforma di contenuti e una bussola da consultare quando si cerca una proposta culturale fresca e stimolante. Perchè ogni musica racconta un paesaggio interiore, un momento di vita che esalta i sensi e servono voci per interpretare questo microcosmo. Un debutto che ha preso nutrimento da alcuni concerti “spot”, e di successo, andati in scena nella stessa location negli anni scorsi. Il cartellone di “POLIedrica” accoglie in tutto tre serate: 13, 20 e 28 giugno.
Dal jazz alle partiture classiche, dal pop più elegante alla nobiltà del cantautorato. Al fianco di chi desidera regalarsi momenti di pura magia. Un nuovo focus nell’agenda culturale di Piacenza per raccontare la contemporaneità nelle sue sfaccettature, promuovere l’humus e l’immagine di un territorio, tonificare il ruolo della tradizione e ribadire la centralità delle espressioni musicali più contemporanee. Inizio concerti previsto alle 21,30, l’ingresso è gratuito. Il progetto ideato dal Politecnico di Piacenza schiera gruppi di spessore e di chiara fama a cui si uniscono giovani talenti in cerca di un confortevole posto nel mondo delle sette note.
Si parte il 13 giugno con un tragitto “a forma di jazz” dettato da Adagio Project (in apertura la scintilla creativa del giovanissimo Italiano Medium Jazz 5tet), si prosegue con il gioco creativo di un ensemble dal respiro internazionale come il Quartetto Archimia (20 giugno), per poi approdare nei territori del raffinato Duo De Andrè (28 giugno), un invitante tuffo nella memoria per celebrare una leggenda della canzone italiana. Insieme alle tre serate di “POLIedrica. Incroci di note” il 13 giugno si inaugurerà anche il primo di una serie di incontri chiamati “Open Talks”, nei quali i docenti del Politecnico dialogheranno con i protagonisti della cultura contemporanea (scrittori, fotografi, giornalisti, videomaker, attori, atleti, etc.), su temi di attualità e interesse pubblico.
Il primo “open talk” si terrà sul prato del Campus Arata il 13 giugno, dalle ore 19,00 alle 20, prima del concerto che apre “POLIedrica”, ed avrà come ospite Giuseppe Lupo, scrittore e saggista italiano, autore di romanzi e saggi critici, vincitore di numerosi premi letterari. Federico Di Cosmo, docente di architettura del paesaggio presso il Polo Territoriale di Piacenza, lo accompagnerà in un dibattito a due voci, attraverso le pagine dei libri Tabacco clan (Marsilio 2022) e Civiltà Appennino (Donzelli 2020), in un viaggio tra passato, presente e futuro sulle geografie sociali e antropologiche della montagna e della pianura.
Il 20 e il 28 giugno, sempre sul prato del Campus (ore 19,00), si terranno gli Open Talks n.2 e n.3, curati dai docenti Sara Protasoni e Michele Roda, che porteranno sul palco altri temi di pubblico interesse, prima delle vibranti note, rispettivamente, del quartetto Archimia e del Duo De Andrè.
IL CALENDARIO
Martedì 13 giugno ore 21,30 Adagio Project con “Mina in Jazz”
Apre la serata l’ensemble “Italiano Medium Jazz 5tet”
Gli Adagio Project spaziano abilmente da brani originali a interpretazioni in chiave moderna di standard della tradizione jazz e italiana. A proposito di classici, dedicheranno l’esibizione alla più grande artista italiana di tutti i tempi: Mina.
In apertura è prevista la performance di un giovanissimo quintetto piacentino, Italiano Medium Jazz, in un viaggio musicale tra le armonie del jazz americano e la poetica della lingua italiana.
Martedì 20 giugno ore 21,30 Quartetto Archimia in concerto
Il Quartetto Archimia nasce dall’idea di quattro musicisti di formazione classica, provenienti dai conservatori di Milano e Piacenza, con in comune il desiderio di esplorare nuove sonorità e possibilità acustiche. L’intento del gruppo è quello di affrontare diverse dimensioni musicali e strumentali unendo la disciplina classica all’estro della musica pop e jazz.
Mercoledì 28 giugno ore 21,30 Duo De Andrè in concerto
Un prezioso e originale omaggio al “Faber” nazionale in un concerto denso di suggestioni senza tempo capace di riallacciare i fili della memoria lanciando un ponte verso il futuro. In scena Andrea Filippi, voce, chitarra, tastiera e percussioni e Valeria Zanella, violino e voce.
PROFILI – ENSEMBLE
ADAGIO PROJECT – “MINA IN JAZZ”
Il gruppo Adagio Project nasce nel 2020 tra le mura del Conservatorio “G.B Martini” di Bologna.
La formazione è composta da Ada Flocco alla voce, Giovanni Ghizzani al pianoforte, Valentina Tollis alla batteria e Matteo Magnaterra al basso elettrico. Ada, la frontwoman, ha vinto nell’edizione 2020 il Concorso Bettinardi nella la sezione Cantanti. Al suo fianco Giovanni Ghizzani (pianoforte), Matteo Magnaterra (basso) e Valentina Tollis (batteria). Punto focale del gruppo è la poliedricità musicale che spazia da brani originali a interpretazioni in chiave moderna di brani standard della tradizione jazz e italiana. E parlando appunto dei grandi classici della tradizione italiana non poteva mancare una dedica alla più grande artista italiana di tutti i tempi: Mina.
Attraverso una rivisitazione in chiave jazz dei brani della grande cantante abbiamo cercato di sottolineare il lato più sofisticato e raffinato di ciascun brano dando valore a musica e parole di grande intensità.
ITALIANO MEDIUM JAZZ 5TET
Un viaggio musicale tra le armonie del Jazz americano e la poetica della lingua italiana. In scena Giuseppe Telesca (piano, voce, testi e arrangiamenti), accompagnato da Jules Labib (sax alto), Gabriel “Gabbo” Freitas Santos Cavicchioli (trombone), Leonardo Mafra (contrabbasso) e Giacomo Russo (batteria), presenta l’album “Italiano Medium”, in cui propone suoi testi italiani su famosi “Songs” americani. Un progetto che riporta al centro dell’attenzione la cantabilità della canzone d’autore, matrice di tutta la tradizione jazzistica. La parola italiana ben si sposa con la melodia americana, donandole ancor più eleganza e restituendo al jazz, ancora una volta, la sua predisposizione alla contaminazione.
QUARTETTO ARCHIMIA
Il Quartetto Archimia, Serafino Tedesi e Paolo Costanzo al violino, Matteo Del Soldà alla viola e Andrea Anzalone al violoncello, nasce dall’idea di quattro musicisti di formazione classica, provenienti dai conservatori di Milano e Piacenza, che hanno in comune il desiderio di esplorare nuove sonorità e possibilità acustiche. Dalla stagione 2002-2003 il Quartetto inizia a collaborare attivamente con Teresa Pomodoro ed il suo Teatro NO’HMA di Milano allestendo spettacoli con musiche originali composte dal quartetto. Dall’estate 2005 il Quartetto è stato scelto per accompagnare la rappresentazione scenica “Journey to the moon” dell’artista William Kentridge nei più importanti festival teatrali d’Europa. Il quartetto si è esibito in diverse importanti città tra le quali: Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Verona, Venezia, Roma, Zurigo ,Lugano ,Belgrado, Bratislava, Berlino, Madrid, Vienna, Londra, Brighton, Vienna, Washington, inoltre si sono esibiti circa 20 volte sul palco del prestigioso Blue Note di Milano. Numerose sono le collaborazioni live e in studio: Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Ron, Zucchero, Nicolò Fabi, Leo Nucci, Nick The Nightfly, Nek, Eros Ramazzotti, Matteo Becucci, Antonello Venditti, Red Canzian, Malika Ayane Fabrizio Bosso, Paolo Tomelleri, Gabriele Comeglio, Walter Ricci, Franco Fasano. Di particolare rilievo nel 2007 il critico musicale Mario Luzzato Fegiz decide di dedicare a loro un’intervista sul Corriere Della Sera nazionale a pagina intera e li ospita all’interno del suo programma su Rai Radio 2 “Fegiz Files”. Nel 2009 vengono invitati a Pisa ad inaugurare il prestigioso Festival “Anima Mundi” – Musica sotto la Torre, presieduto dal maestro Gardiner. Nel 2010 accompagnano il famosissimo cantante italo-canadese Gino Vannelli in 8 concerti a Milano e Roma. Nel mese di luglio 2014 a Massa Carrara vengono premiati con il prestigioso “Premio Lunezia”, nella stessa serata sul palco vengono premiati Elisa, Mario Biondi, i Matia Bazar e Max Pezzali. Hanno inciso le colonne sonore di Giovanni Venosta dei film “Un’anima divisa in due” e “Le acrobate” di Silvio Soldini e nel 2011 hanno registrato il brano “Born to be alive” inserito nella colonna sonora del film “ Immaturi”. Nel 2017 vengono invitati dall’artista “Elisa” per il suo concerto “acustico” all’Arena di Verona e nel 2019 sempre Elisa li vuole con lei nei suoi 50 concerti teatrali del tour “Diari Aperti”. Da Marzo 2019 sono in tour con Elisa per 70 concerti nei teatri e nei palazzetti italiani. Al loro attivo hanno due album, “Tacchino latino” e “No limits string quartet”. Nel 2022 iniziano la collaborazione con il compositore Ucraino Oleksa Kolomiitsev per lo spettacolo “Futuristic Opera-2014”. Sempre nello stesso anno registrano un cd dedicato a Burt Bacharach, guest star del disco il trombettista Fabrizio Bosso e iniziano una collaborazione con il cantante americano Sananda Maitreya.
DUO DE ANDRE’
Tutta la magia della poesia di Faber, per rivivere in una sera i brani senza tempo del cantautore genovese, un concerto “Ricordando Fabrizio De Andrè”. Per agguantare le emozioni, quelle vere. A farle scorrere in una corposa e gustosa miscela di armonie e rime sarà il giovane Duo De Andrè, formato da Andrea Filippi, voce, chitarra, tastiera e percussioni, e Valeria Zanella, violino e voce. I due musicisti, diplomati rispettivamente presso i Conservatori di Vicenza e Treviso, riscuotono in tutta Italia, ad ogni esibizione, un notevole successo con spettacoli sempre sold out. Un’esperienza da incorniciare. Importante il seguito di pubblico che si sono conquistati grazie ad una spiccata capacità di trasferire emozioni purissime attraverso lo spartito. Il cantante si esibisce anche, dal 2018, con il gruppo “I Notturni”, sempre in tributo a Fabrizio De Andrè. La sua voce, dalla timbrica profonda ed espressiva, al tempo stesso personale e somigliante all’originale, ed il suono della violinista regalano, infatti, agli ascoltatori un’esperienza coinvolgente e suggestiva.