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Giorno della Libertà. La sindaca Tarasconi “Oggi celebriamo la libertà come bene supremo”

Partecipata anche a Piacenza la cerimonia per il Giorno della Libertà svoltasi presso il Giardino della Libertà di via Santa Franca, davanti alla stele a ricordo di tutte le vittime dei totalitarismi donata dal circolo culturale “Luigi Einaudi”. Era il 1989 quando fu abbattuto il Muro di Berlino, una giornata storica che, insieme ad altre, ci restituisce il valore della libertà.

Pubblichiamo il discorso della sindaca Katia Tarasconi, intervenuta con il vice prefetto Attilio Ubaldi e la presidente della Provincia Monica Patelli. La cerimonia istituzionale si é conclusa con un momento di raccoglimento in memoria delle vittime dei totalitarismi, dopo la preghiera e la benedizione a cura di don Ezio Molinari.

IL DISCORSO DELLA SINDACA TARASCONI “A Berlino, in Bernauer Strasse, due figure in bronzo si uniscono in un abbraccio, a cercare finalmente il conforto di una vicinanza a lungo negata. E’ il Monumento alla Riconciliazione, di cui esistono pochi esemplari in luoghi del mondo che testimoniano il valore e la necessità della pace, dell’unione tra i popoli. Come in quella via lungo la quale il Muro tagliava in due una città e l’Europa intera: una frattura profonda, insolcabile, che la DDR concretizzò in una sola notte, tra il 12 e il 13 agosto 1961.

Come ebbe a dire il Premio Nobel per la Pace Willy Brandt, borgomastro di Berlino Ovest in quegli stessi anni: “Non può definirsi tale, un governo che deve recintare la propria gente; non ne ha la dignità. Le colonne di cemento, il filo spinato, le strisce della morte, le torrette d’avvistamento e le mitragliatrici sono un emblema, un richiamo intollerabile ai campi di concentramento”.

UN PENSIERO COMMOSSO PER SFORZA FOGLIANI E’ così che, tenendo a mente le parole di uno dei padri ispiratori dell’Europa unita, oggi celebriamo la libertà come bene supremo e irrinunciabile nel giardino che ne porta il nome, raccogliendoci intorno alla stele commemorativa delle vittime di ogni totalitarismo donata a Piacenza dal Circolo Luigi Einaudi, con cui vorrei condividere, in questa ricorrenza di cui ha sempre valorizzato il significato con grande impegno, un pensiero commosso rivolto a Corrado Sforza Fogliani.

Mi piacerebbe anche che ci sentissimo tutti idealmente partecipi di quello che in questi istanti avviene in un’altra verde di Piacenza, il Parco Montecucco, dove per il 60° anniversario di costituzione della sezione locale di Amnesty International si inaugura una panchina gialla e si sta piantumando un albero nel nome dei diritti umani.

Perché la libertà ne rappresenta il primo riconoscimento e il principio fondante, sancito dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. “Essere liberi – ha affermato Nelson Mandela – non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un mondo che rispetta e valorizza la libertà degli altri”.

A 34 anni di distanza dalla caduta del Muro, consapevoli di cos’abbia rappresentato anche in termini di perpetua minaccia alla pace, non lo dimentichiamo.”

 

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