Lo stesso Cugini, ex capogruppo Pd in consiglio comunale e da qualche giorno anche ex consigliere comunale, ad annunciare la sua discesa in campo attraverso i suoi profili social. E’ lui il primo candidato sindaco a proporsi per le prossime amministrative a Piacenza. La sua candidatura é uscita dall’assemblea plenaria di Alternativa per Piacenza convocata al teatro Trieste 34: solo cinque i voti contrari su 150. A sostenerlo non solo forze politiche come Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Europa Verde, Più Europa, Piacenza in Comune, ma anche associazioni ,esponenti civici e singoli cittadini. Quanto alle motivazioni che sostengono questa scelta, già nell’aria da tempo, ecco quanto scrive Cugini su Fb:
«L’assemblea di Alternativa per Piacenza ieri sera mi ha scelto come candidato Sindaco della nostra città. Le 309 firme degli scorsi giorni e gli attestati di stima delle ultime ore mi hanno convinto a non deludere tanta fiducia, che sento crescere e mi onora.
Avverto un enorme senso di responsabilità, che però oggi va a braccetto con l’entusiasmo e la leggerezza dell’essere parte di qualcosa di grande, corale. Soprattutto, giusto.
La politica va cambiata. Un’intera classe dirigente, che da anni si ripropone sempre uguale, ha fallito, lo dimostrano gli ultimi eventi.
Mi piace definirla una candidatura resistente, che arriva nel momento più buio a livello locale.
Ancora ci stavamo riprendendo dall’interruzione di un percorso unitario che credevamo scampata ed ecco lo shock di un’inchiesta giudiziaria devastante.
Bene, proprio negli attimi in cui ti sfiora il pensiero che tutto è inutile, quando la via d’uscita più comoda dalla frustrazione di quel che ti accade intorno è la fuga, serviva una risposta: prendere o lasciare.
Noi rilanciamo, insieme, fieri di un progetto che in tempi non sospetti denunciava l’asfissia di percorsi troppo chiusi nelle segreterie di partito e offriva la possibilità concreta di riconnettersi con i bisogni e le speranze dei cittadini.
Alternativa per Piacenza non nasce per lusingare i potenti di questa o quella formazione, ma per far tornare, a chi l’ha persa, la voglia di incidere, con il voto e la partecipazione, sul futuro della propria città.
Il tempo è importante: noi ci siamo, come coalizione di governo, non di testimonianza.
Oggi, a chi si riconosce nel largo campo progressista ed è disorientato da fatti pesanti come macigni, noi diamo una risposta, tendiamo una mano presentando una casa comune.
Coraggiosa, coerente, onesta.
Nessun uomo solo al comando, niente capitani, condottieri o assi calati dall’alto. Io da ieri sera sono il rappresentante, la faccia pubblica di una squadra, che si mette a disposizione di chi ha davvero a cuore Piacenza.
Il centrosinistra adesso un candidato, scelto fuori dai caminetti, ce l’ha. Volendo, per i tanti elettori che lo hanno chiesto, ci sarebbe ancora il tempo per farla diventare una candidatura unitaria».