Sarà ricordato venerdì 15 settembre alle 21.00, con un evento di musica e approfondimento a cura del Conservatorio, Camillo Borea, musicista, compositore e docente piacentino a 100 anni dalla sua nascita. “Celebriamo volentieri il centenario della nascita di questo illustre concittadino che ha raggiunto importanti traguardi in ambito musicale- ha ricordato la direttrice del Nicolini Maria Grazia Petrali- e infatti gli abbiamo riservato un momento prezioso all’interno del Festival Piacenza Musica.” Nell’ambito degli Incontri in Bibliotec@ di Patrizia Florio, verrà dunque tracciato il profilo dell’illustre musicista e presentato il suo libro ” La musica. Corso di educazione musicale”, un testo didattico che ebbe diffusione nazionale come sintesi e metodo per l’insegnamento della musica.
Musica corale, direzione di coro, armonia, contrappunto, oltre alla capacità di suonare vari strumenti. Borea aveva una conoscenza globale della disciplina musicale, dal talento nell’ eseguire e interpretare, a quello di creare musica, districandosi tra gli equilibri delicati della composizione e della creatività, senza dimenticare la lunga esperienza come direttore di coro. A queste capacità, che ne hanno fatto un professionista apprezzato anche all’estero (negli anni tra il 1950/60 fu attivo come compositore e maestro di cappella negli Stati Uniti), si aggiungono quelle di docente, a vari livelli. Un artista dotato di talento ma anche rigoroso nell’applicare le regole di un intrigo di note solo apparentemente casuale.
Nel corso della serata in Conservatorio, a cui parteciperà il nipote del compositore piacentino, Giuseppe Borea, ci sarà modo di ricordarlo attraverso varie sfumature musicali e umane. E non mancherà la lettura di appunti che ne restituiranno l’appassionato attaccamento alla musica, oltre allo spazio dedicato alle testimonianze.
Non senza emozione, aggiungo la mia. E’ un ricordo molto lontano di quando, ancora bambina di circa otto anni, stavo per iniziare il Conservatorio. Fu proprio Borea a verificare, in vista dell’esame di ammissione, le mie effettive attitudini per questo difficile corso di studi. Ricordo il suo pianoforte, i tanti spartiti, le sue precise spiegazioni circa il significato delle note, che a me sembravano tanti puntini appesi ad uno strano reticolo, senza senso apparente . Quel senso, di linguaggio da decodificare, di chiave per entrare in un mondo di straordinaria bellezza, me lo chiarì molto bene Camillo Borea.
Una lezione che non ho mai dimenticato. Al Conservatorio fui ammessa a pieni voti e tra le poche inserite nella classe di pianoforte, anche allora la più ambita. Oggi, oltre a raccontare la musica e i musicisti con i miei articoli, insegno a suonare e ad ascoltare e cerco di farlo tenendo a mente anche quello che Borea, con umiltà e tanta passione, mi ha trasmesso.