‘La Città. Il quarto romanzo di Kafka’ (Faust Edizioni, 2017) é l’ultimo libro di Carlo Avogaro, avvocato bolognese, con diversi amici anche a Piacenza. Una passione, quella per la letteratura, a cui, in realtà, l’autore di cui parliamo, si é dedicato sin dagli anni universitari, tanto che vinse, con un suo racconto, un concorso indetto dall’Alma Mater.
Avogaro ha pubblicato tre raccolte di poesie (con favorevoli commenti della critica specializzata) e due libri per ragazzi. Nel 2004 é uscito il romanzo d’esordio, Il messaggio, e tre anni dopo il volume di racconti I segreti della Corte d’Appello (edizioni Pendragon). Ora é la volta di ‘La Città. Il quarto romanzo di Kafka’ , un’opera interessante che ha stimolato la nostra curiosità nei confronti di questo autore.
Gli abbiamo dunque chiesto di raccontarci qualcosa di più della sua passione, a partire dagli esordi. “Come è nato l’interesse per la letteratura”
“Fin da ragazzo sono stato un accanito lettore dei romanzi di Salgari e di Verne. Al liceo ho iniziato a leggere autori impegnati tra cui Calvino, Buzzati, Eco, Borges e Kafka che è stato per me una rivelazione e che mi ha spinto a scrivere. Negli anni dell’Università a Bologna ho partecipato al concorso letterario indetto dall’Alma Mater vincendo il primo premio con il racconto “Morte di un maestro” di stile kafkiano. Non avevo mai pubblicato nulla ma la frequentazione con il collega e poeta Alfonso Bernardi mi spinse a pubblicare un libro di poesie con la Casa Editrice del Leone di Spinea-Venezia. Così nel 2000 uscì “Il rumore del silenzio” accolto con favore dalla critica specializzata , nel 2001 “ La porta nel cielo” e nel 2003 “ Diario segreto”.”
Esordi legati alla poesia, poi la prosa….
“Dalla poesia alla prosa il passo è stato breve. Avevo solo il titolo del libro che volevo scrivere e dal titolo si è sviluppata la trama ed è nato il protagonista. Così nel 2004 è uscito “Il messaggio” con la Casa Editrice Editing di Treviso.
Sempre con la Editing nel 2006 e 2007 ho pubblicato due libri per ragazzi “Lo schiavo egizio” e “ La figlia di Malcik” che in verità è una rappresentazione teatrale illustrata.
Nello stesso anno ho scritto e pubblicato “I segreti della Corte d’Appello” con la casa editrice Pendragon di Bologna. Si tratta di racconti alcuni dei quali parlano di improbabili vicende giudiziarie. Per questo libro fui intervistato dal Corriere della Sera Edizione di Bologna.”
Dopo un lungo silenzio nel 2017 ho conosciuto l’Editore Fausto Bassini di Ferrara e gli ho inviato il romanzo che tenevo nel cassetto e che avevo scritto come omaggio al mio autore preferito Franz Kafka. Il libro è così uscito nello stesso anno con una prima presentazione alla Biblioteca Ariostea di Ferrara , una seconda a Pianoro al Museo Arti e Mestieri e una terza a Cesenatico nell’ambito della Rassegna d’Autore alla Galleria Leonardo.”
Come definirebbe il suo stile?
“Il mio stile di scrittura- spiega Carlo Avogaro- è quanto mai semplice e lineare. Naturalmente si sente l’influenza dei due autori che maggiormente amo : Borges e Kafka. In particolare cerco di trascinare il lettore in una realtà diversa e leggermente assurda. Diciamo in uno strano mondo parallelo a cui si accede quasi senza rendersene conto.“
E veniamo alla sua ultima opera, ci dica qualcosa di più. Come é nata l’idea?
“La città-Il quarto romanzo di Kafka” nasce come finzione letteraria e come omaggio al grande scrittore di Praga. Tutti sanno che in vita Kafka pubblicò poco o nulla e che i suoi tre romanzi “Il castello”, “Il processo” e “America” furono pubblicati dopo la sua morte dall’amico ed esecutore testamentario Max Brod che contravvenne alla volontà del defunto che voleva che tutti i suoi manoscritti fossero distrutti.
Io ho finto che Kafka avesse scritto anche il quarto romanzo “La città” e che il manoscritto fosse stato ceduto da Max Brod ad un mio lontano parente e da recentemente ritrovato per darlo alle stampe. L’idea mi è venuta dal fatto che pochi mesi prima in una Banca di Zurigo sono stati realmente trovati dei manoscritti di Kafka.
Ho scritto il libro immedesimandomi totalmente in Kafka cercando di riprodurre il suo inimitabile stile e la sua atmosfera di “realismo magico”.
Il protagonista si chiama K. come il protagonista de “Il Processo” e de “Il Castello” ma a differenza di questi due romanzi egli non cerca di entrare nel Tribunale o nel castello ma cerca di uscire dalla città dove è praticamente un prigioniero indesiderato. Egli si trova improvvisamente senza lavoro e senza casa. Non è assolutamente colpevole di nulla forse solo della sua integrità ed onestà che ostacolano altrui progetti. In ogni caso egli è invitato ad uscire dalla città.
In un primo tempo egli si ribella ma poi capisce che deve andarsene e tenterà di uscire dalla complessa ed ostile città. Se ci riuscirà o meno il lettore lo imparerà soltanto alla fine.
La chiave di lettura è molteplice. Vi sono vari livelli di interpretazione ma l’unica cosa certa è che non vi è nulla di certo e che tutti mentono.”
Progetti futuri?
“Ho inviato una copia del libro al regista Pupi Avati che l’ha letto , gli è piaciuto e mi ha detto che al momento ha tanti progetti per cui non può pensare di farne un film.
Al momento non ho progetti. Sto correggendo diversi racconti che ho scritto e poi vedrò se pubblicarli o meno. La scrittura comunque è una malattia incurabile!”
“La Città – Il quarto romanzo di Kafka” di Carlo Avogaro (Faust Edizioni, collana di narrativa ‘I nidi’, euro 12.00) è acquistabile in tutte le librerie e cartolibrerie nazionali; se il volume non è presente a scaffale, potete comunicare al vostro libraio o negoziante di fiducia che è distribuito da “Unicopli” (Milano) e da “Euroservizi” (Bologna).
In pochi giorni lo avrete a disposizione in quello stesso punto vendita.
Per informazioni, potete inoltre contattare l’Editore al seguente recapito telefonico: 0532.450419; o al seguente recapito e-mail:
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