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Zanardi (FdI): “Inopportuna la fascia tricolore istituzionale al Pride” La replica di Zangrandi e Ferrari

Gloria Zanardi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Piacenza, si esprime in ordine ai sindaci che hanno sfilato con la fascia istituzionale ieri al Pride di Piacenza:

“Ho trovato davvero inopportuno vedere fasce tricolore al Gay Pride di ieri. Indipendentemente dal partito, non bisogna mai dimenticarsi che nel momento in cui si indossa la fascia tricolore si diventa i rappresentanti istituzionali di tutta la comunità e non solo della propria area elettorale di riferimento.

E’ normale che si abbiano posizioni diverse su certi temi, nella normale dialettiica politica, ma il tutto sta nel farlo nel massimo rispetto del proprio ruolo istituzionale.

Trovo anche alquanto sconveniente che si annunci un comportamento contrario alle previsioni normative (nonché giurisprudenziali) in ordine alla registrazione all’anagrafe di minori quale figli di coppie omogenitoriali.

Le Istituzioni sono chiamate a unire, non a dividere, ed a rappresentare i cittadini, tutti”.

E non tarda ad arrivare la replica dei i sindaci di Calendasco e Sarmato, Filippo Zangrandi e Claudia Ferrari:

“Siamo sindaci e quindi siamo i rappresentanti istituzionali di tutta la comunità, nessuno escluso-affermano i sindaci di Calendasco e Sarmato Filippo Zangrandi e Claudia Ferrari- Proprio per questo abbiamo consapevolmente indossato la fascia tricolore al Pride, perché nei suoi colori sono rappresentanti tutti gli italiani, sia persone Lgbtq che etrossessuali. Bastava essere presenti alla manifestazione per avere la chiara percezione che il Pride è stata davvero la festa di tutti, comprese tante famiglie con bambine, bambine, giovani e anziani.
Non servono polemiche da perenne campagna elettorale.
Partecipare come sindaci al Pride è una scelta di inclusione che non toglie nulla a nessuno.

Con la registrazione del figlio di una coppia omogenitoriale -precisa Claudia Ferrari- non sto andando contro la normativa, perché ad oggi c’è un vuoto normativo e i sindaci sono chiamati a prendersi le proprie responsabilità: di fronte a un bambino che tra poco entrerà a fare parte della nostra comunità, anche come responsabile del rispetto dei diritti dei cittadini, sento come dovere fare ciò che è in mio potere per poter garantire massime tutele ai minori, spiega Ferrari.
Io – probabilmente a differenza di Zanardi con le sue polemiche – non devo rendere conto a nessun partito, ma solo al ruolo che ricopro: qui si parla di una questione concreta, questi bambini esistono e non hanno alcuna colpa.
Ad esempio se un domani dovesse venire a mancare l’unica madre riconosciuta di questo minore, lui rischierebbe di finire in un istituto: personalmente preferisco bambini amati, piuttosto che bambini orfani.”

La foto di copertina é di Carlo Pagani

 

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