È San Martino. Giorno dell’ultima tiepida traccia dell’estate già lontana, una sua illusione: l’estate di San Martino, appunto. Nel nostro linguaggio piacentino queste parole evocano non solo il nome di un santo e qualche onomastico, ma anche il sinonimo di trasloco. Un tempo, nelle campagne, questo giorno segnava la fine dei raccolti, della vendemmia, delle semine. I campi dovevano riposare e i contadini che avevano coi proprietari terrieri contratti di lavoro e di affitto stagionali dovevano solitamente andarsene. Poveri e tristi, disperati se non avevano prospettiva di trovare altro lavoro da un’altra parte. Poveri, tristi e stanchi. Se penso che ci nutriamo grazie alla loro fatica umile, sottopagata, accettata in silenzio con la mitezza dei semplici mi si stringe il cuore e l’oro e il rubino dei grappoli d’uva, la farina, le verdure mi sembrano un tesoro per cui siamo ancora in debito verso quei contadini.
Il film -poesia “L’albero degli zoccoli” ha perfettamente rappresentato quel mondo, quei contadini, quel tempo, tempo che non è poi tanto lontano da noi ma è solo alle nostre spalle, era il tempo dei nonni. Un tempo che abbiamo solo sentito raccontare o visto in vecchie foto. Non riusciamo a metterlo ben a fuoco se proviamo a immaginarlo visivamente ed emotivamente . Una sorta di nebbia metaforica lo pervade proprio come la reale nebbia padana che sarà anche scomoda e pericolosa , è vero, ma che ha il fascino dell’enigma. Opera l’incantesimo con sparizioni e apparizioni: di tutto mostra solo l’essenza, il “nocciolo” della forma di ogni cosa, come un artista di arte astratta. Oppure offre scorci romantici o da brivido come certe nebbie londinesi nei romanzi di Dickens. Costringe a indovinare, a rischiare lo sbaglio, a muoversi per intuizione seguendo indizi, a sviluppare l’attenzione.
Nella nebbia non possiamo che percepire con esattezza null’altro che noi stessi, non possiamo contare che su di noi. Una bella lezione di vita! Quando tutto scompare cosa ci resta? Cosa ricordiamo meglio? Una casa, un volto, un episodio? Le cose salienti della nostra vita: altra lezione. Nella nebbia abbiamo paura o ci sentiamo nascosti quindi protetti? La nebbia è un ‘esperienza visiva, sensoriale e mentale, affascinantissima. La sentiamo sulla pelle, respiriamo il suo profumo di fresco nella sua sostanza di acqua e di cielo. A volte sotto un lampione mette a fuoco un pezzetto di mondo che ci appare come salvato. Attraversata da un raggio di sole la nebbia si apre in mille cristalli splendenti e sa di miracolo, di nitidezza che torna, di normalità che ricomincia. È un privilegio per noi di pianura poterne ammirare il velo nella sua immensità, nella sua enorme distesa che tiene il mondo come dentro un fiato.
Ho scritto moltissime poesie sulla nebbia come ad es. una dalla raccolta ” Battiti”:
METEO
NEBBIA PERSISTENTE IN VALPADANA
Da più giorni abitiamo un respiro.
E infatti è come trovarsi dentro il fiato di chissà quale Dio, un mistero fattosi tangibile, un mistero anche nostro, del senso della vita, di noi stessi, o del mondo. So benissimo come si forma la nebbia e quale sia la sua composizione chimica, ma la spiegazione scientifica non mi basta e non spegne il senso di meraviglia come se sulla nebbia ci fosse molto altro da sapere , perché le cose non sono solo quello che sono, ma anche ciò che suggeriscono, che stimolano, che significano, perché penso che la Vita voglia parlarci attraverso sè stessa e i suoi fenomeni. Non so cosa esattamente, ma so che la nebbia è una delle più belle esperienze da fare. Affondare nella sua delicata, tattile malinconia è uno struggimento unico. La sua sfumatura umida dell’aria, la sua bellezza sospesa che nasconde altre bellezze (e bruttezze) è sempre uno stupire, un silenzio raffinato.
Vederla muoversi, scorrere lungo il paesaggio fino a disfarsi mi ha fatto scrivere sempre da “Battiti”
PASSAGGIO
Transita nebbia
col suo velo grigio
di sposa triste.
A saperla guardare, a saperla vivere, essa
può essere un’ inaspettata cosa bella della vita anche se finora questo fenomeno atmosferico a molti non sembra così.
La nebbia è una magia che avviene intorno a noi e nella nostra interiorità.
Rende magica la mente poiché è magicamente nebbia.
Bruna Milani
Condivido in pieno, da piacentino emigrato al sud. Chi è nato nel sole e nel cielo azzurro non può capire quello che ha scritto Bruna Milani, parole nelle quali mi riconosco in pieno
Leggo sempre con grande piacere gli articoli di questa autrice
Li trovo emozionanti e intelligenti allo stesso tempo
Grazie
Leggo sempre con grande piacere gli articoli di questa autrice
Li trovo emozionanti e intelligenti allo stesso tempo
Come è difficile ma come sai sapientemente dare parole a natura e sentimenti cara Bruna.
Colpisci dritto al cuore di ognuno e di tutti, trovi fili e legami, diversità e unicità sempre condivisibili.
Grazie!
Bruna Milani sa cogliere le più sottili sfumature di ogni cosa. La lettura dei suoi articoli sono sempre piacevoli perché con spirito poetico ci presentano situazioni, eventi, temi di attualità o di tempi ormai lontani che lei rende affascinanti. Grazie!