Pensa che Meraviglia! Il Concerto delle Stagioni è’ il titolo del progetto per uno concerto creato su “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi. A Piacenza sarà “in scena” lunedì 16 settembre alle 18.00 al PalabancaEventi della Banca di Piacenza. Nella sala Corrado Sforza Fogliani verrà proposto una sorta di dialogo con al centro le stagioni, tra passato e presente, tra natura e cultura, in uno spettacolo coordinato da Giulia Bassi e affidato a grandi interpreti.
Andrea Gherpelli, volto noto del cinema e della tv, autore anche dei testi; Daniele Ruzza, violino solista e concertatore; l’Ensemble dell’Orchestra Dedicata. Al concerto/spettacolo partecipa Giuseppina Bridelli, mezzosoprano piacentino, raffinata interprete del repertorio barocco.
Oltre a quelle di Vivaldi, verranno eseguite musiche di Bach, Tartini e Haendel. Una performance raffinata di musica e teatro, un insolito intreccio di arti e linguaggi, un bel modo per ripartire con proposte culturali insolite che da sempre caratterizzano la Banca di Piacenza e gli Amici della Lirica. Lo spettacolo infatti rientra nel programma di celebrazioni del mezzo secolo di vita del sodalizio piacentino guidato egregiamente dalla presidente Giuliana Biagiotti.
Pubblicate nel 1725 ad Amsterdam “Le Quattro Stagioni” i Concerti per violino solista, archi e basso continuo op.8 (da Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione) di Antonio Vivaldi oltre ad essere il pezzo strumentale più famoso ed eseguito al mondo, costituiscono uno dei primi e più riusciti esempi di musica descrittiva. Ogni Stagione racchiude una narrazione indicata dal corrispondente Sonetto, forse opera dello stesso Vivaldi e distribuita in ciascuno dei tre movimenti di ogni Stagione.
Nelle Stagioni avvertiamo la concreta fisicità della Natura: una Natura in trasformazione che proprio nell’Estate si rivela nel suo aspetto più fragile a tal punto da anticipare le catastrofi ecologiche della nostra epoca. Vivaldi … “dice” che il calore del sole, può, se non temperato, essere nocivo e provocare la morte. E piange il Pastorel, perché sospesa teme fiera borasca, e ‘l suo destino… Ah, che pur troppo i suoi timor sono veri tuona e fulmina il cielo grandinoso tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri….
Del messaggio racchiuso dalle Stagioni se ne appropria l’attore Andrea Gherpelli – volto noto della cinematografia e della fiction – che recitando i Sonetti – porta sé stesso e il proprio lavoro di agricoltore in suo rapporto con la Natura, le sue esigenze e i capricci. Egli, infatti, gestisce Casa Vecchia l’azienda agricola di famiglia da quattro generazioni ed è uno degli Agricoltori Custodi che cura e preserva i grani antichi. Nella convinzione che le Stagioni vivaldiane racchiudono una musica generosa e aperta a tante storie, Andrea porta al Concerto anche un suo racconto personale del proprio rapporto con la Natura. Le sue parole arricchiscono l’esecuzione delle Quattro Stagioni da parte dell’Orchestra Dedicata con Daniele Ruzza violino solista. Veneziano, che vanta anni d’esperienza nel repertorio barocco in particolare proprio Vivaldi. A sua volta il testo articolato di Gherpelli richiede respiro ed ecco quindi dell’altra musica che s’insinua nel Concerto delle Stagioni: ancora Vivaldi Grave e Allegro dal Concerto in re maggiore per violino archi e basso continuo RV 212 “fatto per la solennità della S. Lingua di Sant’Antonio da Padova”; Bach Andante dal Concerto in la minore per violino archi e basso continuo BWV 1041 e TartiniLargo Andante dal Concerto in la maggiore D.96.
Riflessioni di Daniele Ruzza «In quel momento, quando le suono, desidero essere semplicemente quella musica, cioè Le Quattro Stagioni di Vivaldi, e di leggerle nella maniera più candida possibile cercando di essere consequenziale, dimenticandomi di influenze da altri ascolti. Tenendo presente che la musica, nel descrivere, racchiude un aspetto “extra” che è quello legato alle immagini, intendo conservare un modo di porgere spontaneo: per questo non voglio parlare di “ricerca di effetti”. Sul modo di intenderle è illuminante piuttosto, una esortazione del compositore quasi coevo di Vivaldi, Giuseppe Tartini, che si raccomandava di ‘suonare con franchezza’, che è come se chiedesse di mirare all’essenza. Per me questo è fondamentale, per affrontare Le Quattro Stagioni senza atteggiamenti di compiacimento, lasciando che la musica scorra naturalmente. Non c’è né tempo, né spazio per il resto.»
Andrea Gherpelli «Avere la cultura della Natura, significa capire che ogni Stagione ha un suo ritmo che si esprime con speciali caratteristiche. Solo inserendomi nel ritmo di ogni Stagione, empatizzo con la Natura… In questo modo, il rapporto con essa si rinsalda, prende vigore, ha una risonanza maggiore: in definitiva la si conosce. In questo ritmo inserisco i miei pensieri, le sensazioni personali che passano attraverso l’emozione della musica. La Natura unisce, avvicina… e parla un linguaggio universale come la musica. La Natura in ogni Stagione si presenta con caratteri e azioni precise ma come se fossero umane. Per questo desidero che il mio racconto regali immagini vive che noi umani possiamo fare nostre.»
Dal racconto delle Stagioni di Andrea emerge il suo rapporto personalissimo e speciale con la Natura che guarda “con franchezza” sia da agricoltore sia da attore che desidera raccontarla, come avviene per Daniele con la musica di Vivaldi. Anche Andrea fugge da sovrastrutture e luoghi comuni a favore di convinzioni personali formatisi lavorando quotidianamente la terra e a contatto con la terra. Ma prima di essere l’uno musicista e l’altro attore/agricoltore, entrambi sono personalità dotate di un profondo senso critico che cercano nel racconto o nell’interpretazione della musica la propria strada personale nel segno dell’autenticità. Ciò si rispecchia nel titolo dello spettacolo/concerto Pensa che meraviglia che vuol contenere tutto il loro stupore, perché nessuno dei due s’inventa una storia che non sia davvero la loro. Sulla base di un’indiscussa esperienza e un’infinita passione per il proprio lavoro, trova risalto da una parte il candore di Daniele e dall’altra la lucida consapevolezza di Andrea, per la meraviglia di tutti.
A completamento del concerto / spettacolo a Piacenza è stata inclusa la voce del mezzosoprano Giuseppina Bridelli che sarà interprete della celebre aria dall’opera Serse di Haendel “Ombra mai fu” a dimostrazione, ancora una volta di come natura sia una straordinaria fonte d’ispirazione per la musica, capace di una corrispondenza sentimentale perfetta. Succede all’inizio dell’opera Serse di Händel quando la voce intona sublimi note dedicate alla rigogliosa chioma di un platano: quasi una preghiera laica per celebrare la generosità della natura, è questo brano Ombra mai fula cui versione strumentale è conosciuta come Largo.
Programma
Antonio Vivaldi (1678 – 1741)
Le Quattro Stagioni
quattro concerti per violino archi e basso continuo
da Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione op.8
Concerto n.1 in mi maggiore “La Primavera” RV 269
Concerto n.2 in sol minore “L’Estate” RV 315
Concerto n.3 in fa maggiore “L’Autunno” RV 293
Concerto n.4 in fa minore “L’Inverno” RV 297
Antonio Vivaldi
Concerto in re maggiore per violino archi e basso continuo RV 212
“fatto per la solennità della S. Lingua di Sant’Antonio da Padova”
Grave e Allegro
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Concerto in la minore per violino archi e basso continuo BWV 1041
Andante
Giuseppe Tartini (1682 – 1770)
Concerto in la maggiore D.96
Largo Andante