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FdI “Esterefatti, la sindaca fa le scarpe al suo vice per soddisfare appetiti politici di Piacenza Oltre”

Non tardano ad arrivare i commenti a quanto annunciato dalla sindaca Tarasconi al termine del ritiro di giunta. Ovvero un primo sostanziale rimpasto, con il passo indietro del vicesindaco Perini, sostituito in questo ruolo da Bongiorni, e la new entry in giunta rappresentata da Ceccarelli di Piacenza Oltre, con l’incarico delicatissimo di raccogliere il testimone da Perini come assessore al bilancio. Pubblichiamo gli interventi dei consiglieri di Fratelli d’Italia e della Civica Barbieri- Trespidi con Liberi
“Restiamo esterrefatti nell’apprendere della rimozione del vice Sindaco Perini e, ancor di più, delle motivazioni che hanno condotto ad una tale scelta.

La prima cittadina, sostanzialmente, ha deciso di “fare le scarpe” al suo Vice, non tanto – pare – per eventuali incapacità dello stesso o divergenze di opinioni circa la gestione della cosa pubblica ma, semplicemente, per il mero soddisfacimento degli appetiti politici della lista civica Piacenza Oltre.

Il messaggio che passa è allora non solo di cattivo gusto ma allarmante: il c.d. “rimpasto” viene effettuato non allo scopo di migliorare l’esecutivo e, conseguentemente, la gestione amministrativa della città ma, semplicemente, per rispondere a mire politiche di una lista che ha appoggiato Tarasconi in campagna elettorale.

Dopo soli due anni dall’inizio del mandato e da quando il Sindaco si dichiarava orgogliosa della sua Giunta “ben affiatata”escludendo “ogni possibilità di rimpasto”, assistiamo ad uno dei rimpasti più pesanti della storia politica locale poiché riguarda non solo il vice Sindaco ma anche colui che deteneva le deleghe più importanti, tra cui quella fondamentale del bilancio.

Una scelta strampalata, poco oculata, che indebolisce la Giunta ed il Consiglio Comunale e che sottolinea l’ormai evidente malcontento che serpeggia tra gli amministratori che, solo due anni fa, hanno appoggiato questo Sindaco che – attualmente – appare sempre più sola, attorniata da quel “cerchio magico” che si fa sempre più piccolo.

I casi, dunque, sono due: o la scelta è stata superficiale, dettata solo da appetiti personali, o ragionata, ossia necessaria per garantire “mani libere” sulla delega maggiormente impattante sulle sorti della città, quella del bilancio. E’ logico pensare, infatti, che – forse – chi, soprattutto ultimamente, ha difeso l’Amministrazione anche di fronte all’indifendibile (leggasi Ceccarelli) saprà farsi guidare con maggiore facilità rispetto ad un esperto professionista come l’ex Assessore Perini.

 

Una cosa è certa: se queste sono le decisioni che l’Amministrazione è in grado di partorire durante i ritiri di Giunta, forse sarebbe meglio che Sindaco ed Assessori restassero a Piacenza, considerando anche la moltitudine di problematiche impellenti da affrontare e risolvere.”

 

Rimpasto di Giunta; Civica Barbieri Sindaco – Trespidi con Liberi: “L’Amministrazione ne esce sotto scacco e la Città indebolita”

“Quello tra Sindaco e Assessore è un rapporto fiduciario ed eventuali rimpasti nella compagine di Giunta, sempre avvenuti, sono nella maggior parte dei casi determinati dal venir meno di tale rapporto, se non per motivi personali. Quella realizzata dal Sindaco di Piacenza, in una domenica di fine estate in Alta Val Tidone, è invece una sostituzione di cattivo gusto, anche nei toni comunicativi,  per chi ne è coinvolto, oltre che la dimostrazione di come Katia Tarasconi, che si professava libera dai diktat dei partiti, sia invece pesantemente condizionata dagli equilibri precari della sua maggioranza sempre più raffazzonata.
Dopo aver subìto per due anni gli attacchi più o meno velati della civica Piacenza Oltre, l’ultimo sul fronte Piazza Cittadella, offesa per essere stata estromessa dalla Giunta, il Sindaco ha dovuto cedere alle pressioni del capogruppo Gianluca Ceccarelli, in cerca di poltrona da ben più dei due anni dell’Amministrazione Tarasconi, ma mai finora accontentato.
A farne le spese quello che veniva considerato il fuoriclasse della Giunta, quel Marco Perini che assommava deleghe fondamentali quali bilancio e personale alla significativa carica di Vice Sindaco. Senza “santi in Paradiso” e senza che, almeno a parole del Sindaco, sia venuto meno quel rapporto fiduciario di cui sopra, Marco Perini deve fare mestamente le valigie sacrificato sull’altare delle mire poltroniste di un gruppo che, una volta vistosi chiuso dalla rinuncia alle dimissioni di Paola Gazzolo dalla Presidenza del consiglio, carica su cui puntava, ha messo nel mirino un posto in Giunta: in pratica, qualsiasi poltrona va bene basta che sia comoda.
Ceccarelli, a cui non viene confermata né la delega al personale né la carica di Vice Sindaco del suo predecessore – testimonianza ulteriore della scarsa fiducia di cui gode dalle parti di Palazzo Mercanti – sarà chiamato a gestire il bilancio del Comune di Piacenza, nella delicata condizione di essere la causa della spaccatura dell’unità della Giunta e di avere “beffato” molti altri consiglieri che attendevano, con legittime aspirazioni, un nuovo posto al sole dell’Amministrazione; consiglieri a cui si unisce Francesco Perini, figlio di quel Marco di cui Ceccarelli è causa di defenestrazione”.
“Da questo triste e misero teatrino di una politica fatta di bilancini, poltrone e veti incrociati, ad uscirne indebolita non è solo l’Amministrazione che, dopo aver creato un pericoloso precedente, sarà d’ora in poi sempre più ostaggio dei mal di pancia di una maggioranza che, come dimostrano i continui distinguo anche sulla pratica di Piazza Cittadella, ha sempre più difficoltà a stare insieme (e infatti ieri al raduno in Alta Val Tidone c’erano solo 10 consiglieri su 20…), ma soprattutto i piacentini dalle cui esigenze questa sinistra è sempre più lontana”.

 

 

 

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