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Covid, Facci e Marchetti (Lega): “La Regione si svegli: accetti validità tamponi delle farmacie, come previsto dal Governo”

Lo chiedono i consiglieri regionali della Lega, Michele Facci e Daniele Marchetti, per i quali “nella nostra regione la gestione del tracciamento dei casi positivi e dei loro contatti è completamente allo sbando, così come lo sono gli accertamenti di avvenuta guarigione. Una situazione di caos che va oltre alla validazione dei tamponi effettuati in farmacia per il fine quaratena, investendo anche i problemi connessi alla comunicazioni via mail alle Ausl dei tamponi negativi, sino ai disservizi connessi alla riattivazione del green pass revocato durante il periodo di positività al Covid”.

Nonostante il Governo nazionale, con il recente provvedimento di fine anno, abbia consentito anche ai tamponi cosiddetti antigenici di potere certificare la fine dell’isolamento e/o quarantena, e, soprattutto, abbia previsto la trasmissione del referto negativo al Dipartimento di salute pubblica quale condizione di cessazione dello stato d’isolamento/quarantena, “il Servizio sanitario regionale incredibilmente non risulta essersi ancora adeguato sul punto” spiegano i leghisti.

“In tal modo, persone uscite dalla malattia con tampone negativo sono costrette ad attendere giorni interi prima di poter essere riammesse alla vita sociale, lavorativa, scolastica, professionale.

Non solo. A coloro che risultavano titolari della certificazione verde al momento della positività, non è stata nemmeno riattivata la stessa dopo l’intervenuta revoca per Covid, in spregio alle disposizioni di legge che invece ne prevedono l’aggiornamento in via automatica” pungono Facci e Marchetti.

“Già oggi la certificazione verde cosiddetta “Super”, quella attribuita alle persone vaccinate, determina e condiziona una serie di prerogative e facoltà, che dal prossimo 10 gennaio saranno di rilievo primario se non essenziale. Il mancato ripristino delle certificazioni verdi revocate, pertanto, rappresenta per i loro titolari un nocumento di estrema gravità, idoneo a pregiudicare l’espletamento delle ordinarie occupazioni” avvertono i consiglieri regionali.

In altre parole, accusano Facci e Marchetti “siamo di fronte ad un Servizio sanitario regionale decisamente inadeguato a gestire questa fase della pandemia – quella della guarigione – e che dimostra un’arretratezza organizzativa e tecnologica che pensavamo assente da queste parti”.

Lunedì prossimo l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, già convocato nella Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa per un’informativa generale sulla campagna vaccini, “dovrà ben chiarire come mai la Sanità regionale non sia in grado di tutelare tempestivamente i pazienti positivi al Covid nella fase della loro guarigione” concludono i leghisti.

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