Sarà un evento musicale del Conservatorio a celebrare adeguatamente il ricordo di Camillo Borea, musicista, compositore e docente piacentino a 100 anni dalla sua nascita. “Celebreremo volentieri il centenario della nascita di questo illustre concittadino che ha raggiunto importanti traguardi in ambito musicale- ha confermato dal sito direttrice del Conservatorio di Piacenza Maria Grazia Petrali- Stiamo pensando di collocare l’evento di celebrazione nell’ambito di uno dei concerti previsti dal Festival Piacenza Musica di settembre. A breve saremo in grado di indicare la data precisa e il programma”.
E non poteva che essere così: perché solo la musica può fissare in modo adeguato e pieno la memoria di un artista che proprio alla musica ha dedicato gran parte della sua vita, con risultati significativi. Musica corale, direzione di coro, armonia, contrappunto, oltre alla capacità di suonare vari strumenti. Borea aveva una conoscenza globale della disciplina musicale, dalla capacità di eseguire e interpretare, a quella di creare musica, districandosi tra gli equilibri delicati della composizione e della creatività. Un artista dotato di talento ma anche rigoroso nell’applicare le regole di un intrigo di note solo apparentemente casuale. A queste capacità, che ne hanno fatto un professionista apprezzato anche all’estero (negli anni tra il 1950/60 fu attivo come compositore e maestro di cappella negli Stati Uniti), si aggiungono quelle di insegnante, a vari livelli.
A riprova di questo, resta un’opera ancora oggi ritenuta tra le più significative della didattica musicale: «LA MUSICA» ( corso di educazione musicale) fu pubblicato da Camillo Borea nel 1979 in collaborazione con il prof. Aldo Rossellini (che curò la parte letteraria) e con la prefazione del maestro Riccardo Malipiero. La critica di settore dell’epoca la giudicò con toni entusiastici, in un periodo in cui l’educazione musicale, come la intendiamo oggi, era ancora agli esordi e non erano tanti gli esempi di riferimento.
Piacenza, insomma, non dimentica chi, in un modo o nell’altro, ha onorato le sue radici. In tanti ricordano ancora il prof. Borea che, tra le altre cose, fu anche docente nelle scuole medie. Sposato con la pianista Francesca Minelli, Borea ha avuto due figli, Giuseppe e Paolo Marco.
LA VITA E L’ARTE DI CAMILLO BOREA
1923 Nasce a Piacenza il 24 Settembre da Paolo Borea, artigiano, e Isoletta Scala, maestra elementare, sorella di don Riccardo, allora Curato a Borgonovo.
1932 Muore il padre. Il piccolo Camillo viene accolto nel collegio orionino di Borgonovo Val Tidone (Piacenza). Dal maestro Gaspare Rocca, direttore della banda musicale dell’Istituto, apprende il solfeggio e impara a suonare vari strumenti, diviene in seguito allievo del maestro Spezzaferri al «Nicolini».
1946 Vince una borsa di studio e viene accolto nell’ «Istituto della Rinascita» di Milano. Dal maestro Riccardo Malipiero riceve le prime lezioni di armonia e contrappunto.
1949 Si diploma in musica corale e direzione di coro.
1952 Inizia la sua attività didattica nelle scuole medie.
1954 Insegna Teoria e storia della musica nell’istituto «Mont Olivet» di Lousanne (Svizzera)
1955 Si diploma in composizione. Consegue l’abilitazione all’insegnamento di musica e canto, negli istituti magistrali. Partecipa al concorso nazionale per il posto di direttore del Liceo musicale «L. Canepa» di Sassari ed è dichiarato «idoneo» dalla commissione giudicatrice presieduta dal maestro Renato Fasano, presidente dell’Accademia «Santa Cecilia» in Roma.
1956 La sua composizione corale «Jam sol recedit igneus» viene eseguita il 26 giugno dal coro dell’Abbazia di Saint – Maurice ( Svizzera) e trasmessa da Radio Sottens
1958 Emigra negli Stati Uniti d’America per assumere l’incarico di maestro di cappella offertogli dal rettore della St. Joachim’s Church di Trenton ( New Jersey) ove diresse i complessi corali e pubblicò il lavoro didattico «Teoria e pratica di canto corale»
1961 Il noto critico musicale Arthur Mc Reilly, direttore del «National Headquarter for Chatolic Church Music» degli Stai Uniti, in una lettera del 5 ottobre esprime un giudizio assai lusinghiero sulla musica del Borea e gli commissiona la composizione di alcune Messe e di altra musica sacra.
1962 Riprende la sua vita didattica nelle scuole statali italiane
1965 Su proposta del maestro Marcello Abbado, il Comune di Piacenza lo nomina insegnante nell’Accademia Corale del liceo musicale «G. Nicolini»
1975 Collocato a riposo anticipato come ex combattente ed invalido di guerra, continua la sua attività didattica e compositore, privatamente
1976 Concepisce e realizza con la collaborazione letteraria del professor Aldo Rossellini l’opera didattica «LA MUSICA» ( corso di educazione musicale), con la prefazione del maestro Riccardo Malipiero
1979 l’Istituto geografico De Agostini pubblica il volume «LA MUSICA». A proposito del suddetto libro, l’illustre musicologo e critico Piero Buscaroli scrive un entusiastico articolo e lo fa pubblicare sul «GIORNALE» montanelliano del 20 maggio. Al successo di critica segue anche quello editoriale con ben cinque ristampe.
Come compositore, devoto al culto del contrappunto, e in parte della serialità, che però reputava superata, Borea ha fornito saggi strumentali tra cui: «Movimento sinfonico» e una «Suite per orchestra»; composizioni vocali -strumentali tra cui «La tempesta sedata per solisti, coro e orchestra su versetti del cap.8 del Vangelo sec. Luca»; polifonico- corali: Messe e altri pezzi sacri eseguiti sia in Italia sia all’estero e diffusi, in parte, anche radiofonicamente.
2004 Muore il 15 gennaio
CAMILLO BOREA FU ANCHE PATRIOTA
1943 Chiamato alla armi per il compimento del servizio di leva, dopo l’8 settembre si rifiuta di arruolarsi nell’esercito di Salò. Nel dicembre successivo
viene consegnato ai tedeschi e internato in un campo di concentramento, nei pressi di Rivoli (Torino)
1944 Il 15 gennaio, durante un’incursione aerea riesce a sottrarsi alla sorveglianza delle sentinelle germaniche e fugge. Pochi giorni dopo raggiunge la Val Ceno (Parma) e si rifugia a Casanova di Bardi, nella casa della famiglia Pini. Dopo vari contatti con le prime bande partigiane, il 25 maggio, a Pione Di Bardi, si presenta a «Dario» comandante della 12° Brigata Garibaldi, chiedendo e ottenendo di essere arruolato in quella formazione. Inizia così la sua attività partigiana che continuerà fino alla liberazione assumendo, dal °1 settembre, il comando di un distaccamento della 38° Brigata della divisione partigiana Val D’Arda (Piacenza).
1945 Il fratello Don Giuseppe, cappellano della divisione partigiana Val D’Arda viene fucilato dai nazifascisti nel cimitero di Piacenza il 9 febbraio, muore perdonando i propri carnefici.
DECORAZIONI E ONORIFICENZE
- Croce al merito di guerra
- Medaglia di benemerenza per i volontari della II Guerra Mondiale
- Cavaliere della Repubblica Italiana
- Attestato di benemerenza rilasciato dal maresciallo Alexander
- Riconoscimento delle qualifiche di «partigiano» combattente, «comandante di distaccamento» nel
C.V.L. e «invalido di guerra»
- Diploma d’onore di «combattente per la Libertà d’Italia»