I suoi alunni le hanno regalato una chitarra e uno zaino, simboli delle sue passioni, musica e viaggi, ma soprattutto l’hanno ringraziata per tutto il lavoro svolto dentro e fuori dalla classe e per quello che hanno imparato da lei.
Sono le ultime settimane nella scuola, prima della pensione, per la prof. Enrica (Titta) Fellegara, docente di educazione musicale e, negli ultimi sei anni, anche collaboratrice vicaria del dirigente scolastico, prof. Alberto Mariani, alla secondaria di primo grado Dante-Carducci di Piacenza.
Alla mia proposta di un’intervista ha risposto “Vorrei andarmene dalla scuola in punta di piedi….” E infatti non c’è autocelebrazione, né sottolineatura di meriti, nella nostra chiaccherata. Solo tanti ricordi di un lavoro silenzioso, svolto con passione. Una musica che resterà nella memoria di chi l’ha ascoltata. Colonna sonora di giornate normali, che il tempo, probabilmente, renderà per sempre speciali.
TANTI ANNI NELLA SCUOLA Titta Fellegara ha iniziato a insegnare giovanissima, quando ancora frequentava il Conservatorio Nicolini, dove ha portato a termine gli studi in pianoforte, perfezionandosi poi attraverso corsi e approfondimenti successivi.
Alla Scuola Media Dante è arrivata, vincitrice di concorso, nel 1985 e da allora c’è rimasta, salvo brevi periodi in altre scuole “Sono la memoria storica della Dante..”ci racconta.
Una lunga esperienza professionale e umana che ha lasciato il segno “Ho insegnato ad amare la musica a generazioni di ragazzi; oggi mi capita di ritrovare ex alunni come genitori di quelli che ho in classe…”ricorda la prof. Fellegara “Il flauto (amato/odiato)? A me piaceva, ma l’ho abbandonato quasi subito. Con lo studio della chitarra ho conquistato meglio l’attenzione dei ragazzi e posso dire con soddisfazione che in tanti si sono appassionati e che per qualcuno la musica è diventata addirittura una professione.”
Non solo musica, in realtà. Nel ruolo di collaboratrice vicaria, ma anche prima di esserlo, la prof. Fellegara ha contribuito ad organizzare tantissime iniziative che hanno fatto della Scuola Dante-Carducci un’eccellenza della formazione piacentina. Settimane bianche, azzurre, viaggi d’istruzione, viaggi all’estero, gite, escursioni, ma anche laboratori e attività extrascolastiche. E’ un lungo elenco quello che riguarda le tante attività svolte in questi anni.
ESSERE DOCENTE OGGI Nell’intervista a Titta Fellegara non manca nemmeno l’amarezza nel constatare che ancora la professione di docente resta sottovalutata. “Prove difficili, passaggi complessi, chi sceglie di svolgere questa professione deve prepararsi ad una selezione impegnativa-ricorda Fellegara-per un lavoro che però resta in secondo piano, e non parlo solo della musica. Tutti gli insegnanti sono poco considerati, poco pagati, non adeguatamente valorizzati. Nonostante questo, vedo tanti nuovi docenti che svolgono le lezioni con competenza e passione, forti anche di una capacità nell’uso della tecnologia che è fondamentale per una didattica efficace. Sono felice di andare in pensione, perché in questi giovani colleghi vedo un po’ di me agli inizi della carriera”.
IN PENSIONE COSA FARAI? Simpatica, solare, appassionata; dove verrà convogliata adesso tutta questa energia? “Ho sempre avuto tanti interessi-ricorda la prof. Fellegara- la musica innanzitutto, ma anche lo sport, il volontariato, nello spirito dello scoutismo che ancora sostiene tante mie attività. Una volta in pensione non mi annoierò, penso che farò anche dei viaggi e, soprattutto, che rallenterò un po’ i ritmi di una vita che fin qui è stata abbastanza frenetica”. Intanto, in questi giorni, dopo lo spettacolo musicale di fine anno con i ragazzi (di cui vediamo un’immagine) la prof. Fellegara è impegnata negli esami di terza media, come presidente. L’aria della pensione, insomma, è ancora lontana.
RAGAZZI, CONTINUATE AD IMPARARE Che un’insegnante vada in pensione non è una notizia (ma potrebbe diventarla, a breve) ma sicuramente è l’occasione per riflettere sul valore della scuola e di chi ci lavora e sulla necessità di continuare ad imparare, anche una volta arrivati dietro alla cattedra “Ho avuto la fortuna di conoscere persone, nella scuola, che mi hanno insegnato tanto-racconta Fellegara-Ricordo in particolare alcuni dirigenti: Bensi, Luigi Paraboschi (quello che ancora oggi chiamo il MIO PRESIDE) e Alberto Mariani, con cui ho collaborato in questi ultimi anni e da cui ho imparato tanto.
“Ecco, il messaggio che vorrei lasciare ai miei alunni-conclude Titta Fellegara- è questo: ragazzi, continuate a studiare, a migliorarvi, la scuola è’ importante; non trascurate l’istruzione, anche se spesso implica fatica.Consideratela uno strumento per affrancarsi da situazioni difficili e per emergere, con soddisfazione”.
A giudicare da quello che hanno scritto i suoi alunni sulla chitarra che le hanno regalato, direi che un messaggio importante é già arrivato “La musica è come la poesia:rende liberi e aiuta ad ascoltare la melodia del cuore”