Chi ha il coraggio di voler conoscere anche quella parte di verità che non ci viene raccontata dovrebbe assolutamente prenotarsi all’ incontro prezioso e imperdibile col saggista, documentarista e fotoreporter di guerra GIORGIO BIANCHI VENERDI’ 25.10 a FIORENZUOLA dove alle ore 20.30 presso il Cinema Capitol. All’incontro, condotto da Giovanna Quattrini presidente dell’Associazione OLTREITACA , Bianchi parlerà degli importanti mutamenti che stanno avvenendo nel mondo e dei quali né la politica né i mass media sembrano interessarsi davvero. Abituati alla vecchia logica dei due blocchi (la divisione bipolare del mondo) nonostante i milioni di proficui intrecci commerciali e culturali, milioni di contatti, di viaggi, di notizie, la vecchia mentalità del vecchio mondo presuppone ancora e sempre un nemico contro il quale convogliare i nostri sforzi in ogni campo. Se il nemico non c’è lo si inventa o si approfitta della prima occasione per averne uno. Nonostante ci vantiamo della nostra cultura umanistica e del nostro culto dei diritti umani, non riusciamo a immaginare sbocchi diversi che altrove stanno nascendo, non ipotizziamo soluzioni se non violente e/o ritorsive. Per affrontare davvero i problemi e i rischi terribili che stiamo correndo ci vuole l’onesto coraggio di affrontare le cause di quel che succede. Cause di cui i mass media ufficiali non raccontano nulla, non vogliono risalire alla spiegazione come se la spiegazione equivalesse a giustificazione e condivisione, come se il medico tentasse di arginare i gravi effetti di una malattia senza voler conoscere cosa li ha provocati. Giorgio Bianchi invece cerca di capire le cause degli accadimenti andando sul campo, fisicamente dentro le situazioni per guardare la verità negli occhi e restituircela nei suoi libri (Donbass storie e Governare col Terrore) o nelle sue foto pubblicate in tutto il mondo. Ideatore e coautore del documentario “Divided”
premiato al Festival del Cinema di Trieste nel quale c’è la vita che si svolge sia nella parte russa che in quella ucraina. Non confronto di ideologie, ma di vita quotidiana di gente comune divisa da un conflitto. Un lavoro imparziale perciò prezioso e scomodo per chi invece ci parla solo di battaglie e non di cosa pensano quei popoli. Bloccato da Facebook le testimonianze di Giorgio Bianchi che da oltre dieci anni arrivano comunque da piattaforme alternative, siti privati indipendenti, importanti spazi di libera informazione per chi non si accontenta delle mezze verità, dei comunicati pubblici, dei servizi televisivi di giornalisti “addomesticati” e unici autorizzati. Chi ha il coraggio intelligente di voler sapere veramente il più possibile , chi il giornalista lo è davvero rischia la propria vita, non solo perché di trova in zone di guerra, ma perché riferisce la verità. Non per niente da tempo a Gaza i giornalisti non possono entrare per documentare la realtà ( già 116 giornalisti sono stati uccisi, 130 scomparsi e 54 incarcerati).
Anche in Ucraina ne sono stati uccisi 12 tra cui uno italiano scomodo tanto che poi accanto al suo nome hanno scritto: “liquidato”.
Giorgio Bianchi è stato presente in molti scenari di guerra, in particolare in Donbass dove ha vissuto , testimoniando quella sorta di guerra civile tra ucraini e russofoni che dura da oltre dieci anni ed è sfociata nell’invasione russa del 2022, ma nessuno sembra volerne capire i motivi per poter trovare una soluzione. Ciascuno può pensarla come vuole, ma sia chi pensa di avere le idee giuste, sia chi vuole saperne di più, sia chi vuole sollevare finalmente la testa dalla sabbia e far respirare il cervello se ce l’ha, tutti loro dovrebbero partecipare all’incontro. Stanno avvenendo mutamenti che ci riguardano e che ricadranno su di noi anche se non vogliamo saperlo. Al di là di tutto, è adrenalina pura per il cuore e la mente incontrare in carne ed ossa la passione per la vita delle popolazioni e per la verità della Storia.
Bruna Milani
Come sempre Bruna riesce a fare un ‘ analisi critica, intelligente e obiettiva su una questione geopolitica complessa come quella del conflitto in Ucraina. Da non perdere l’ incontro di venerdi