“Ho appreso con sgomento che c’è chi non esita a speculare persino sulla tragedia della guerra, con ogni probabilità a scopo di truffa. Invito tutti i cittadini, pur nello spirito di solidarietà e vicinanza al popolo ucraino, a rivolgersi ad associazioni fidate e riconosciute, o ad attendere comunicazioni ufficiali, prima di rispondere a richieste dirette di aiuto”. Il chiarimento arriva dal sindaco Patrizia Barbieri, a seguito delle perplessità riferite da una signora che, dopo aver ricevuto una telefonata in cui una voce femminile si qualificava come il primo cittadino, ha contattato il Municipio per avere delucidazioni.
“Non ho registrato alcun messaggio telefonico che inviti la cittadinanza a donare beni di prima necessità – precisa Patrizia Barbieri – pur confermando l’appello alla generosità dei piacentini lanciato pubblicamente in questi giorni, anche a seguito dell’incontro di lunedì scorso con una delegazione ucraina. Ribadisco che, non appena sarà stato definito, d’intesa con la Prefettura, con tutte le associazioni e realtà coinvolte, un coordinamento e un luogo di stoccaggio per gli aiuti, lo renderemo noto attraverso i canali istituzionali. Ringrazio sin d’ora tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo, ma ho anche il dovere, di fronte a inqualificabili tentativi di approfittare dell’emergenza, di evitare che la buona fede e la sensibilità di tanti concittadini venga sfruttata da persone senza scrupoli”.
Aiuti all’Ucraina; il Sindaco Barbieri propone di verificare la fattibilità dell’invio nei territori di guerra di materiali e medicinali delle Asl regionali
“Mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione una impellente necessità segnalatami dalla Comunità ucraina di Piacenza”; inizia così la lettera che il Sindaco Patrizia Barbieri ha inviato all’Assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, all’Assessore regionale alla Protezione Civile, Irene Priolo, al Direttore alla Salute di Regione Emilia-Romagna, Luca Baldino, e al Direttore generale dell’Asl di Piacenza, Giuliana Bensa, per proporre la verifica della possibilità che tutte le Asl regionali possano mettere a disposizione, “per l’immediato invio ai territori di guerra, il materiale medico di stoccaggio” che per le stesse aziende sanitarie potrebbe costituire giacenza, e che risulterebbe aiuto “indispensabile per chi si trova al fronte (ad esempio: bende antiemorragiche, disinfettanti, cerotti per la sutura, antidolorifici, ecc.)”.
In questo modo, sottolinea il Sindaco Barbieri facendosi portavoce della richiesta della Comunità ucraina incontrata nei giorni scorsi, tale materiale costituirebbe un immediato e fondamentale supporto per la popolazione impegnata sul fronte bellico.