Con la prima puntata dedicata al rosso, e con i riflettori accesi sull’Ecce Homo di Antonello da Messina, ha inizio, mercoledì prossimo 15 febbraio 2023 alle ore 21.15, la serie I colori dell’arte, in onda su RAI5, nell’ambito del programma Art Night condotto dal noto attore Neri Marcorè.
Un interessante e innovativo progetto che vuole raccontare la storia dell’arte a partire dai segreti dei colori e che, nelle puntate dedicate al rosso e al verde, svelerà alcuni straordinari gioielli della collezione artistica del Collegio Alberoni.
Se affronti l’impegnativo e affascinante tema della storia dei colori nei capolavori dell’arte non puoi infatti non entrare anche al Collegio Alberoni.
Una troupe televisiva di RAI5 era stata nello scorso autunno nel palazzo settecentesco fatto costruire dal cardinale Alberoni, per registrare immagini e interviste nell’ambito di questo progetto ora pronto per essere trasmesso, focalizzando l’attenzione sul rosso dell’Ecce Homo di Antonello da Messina e sul verde degli erbari di Fra Zaccaria.
I colori dell’arte
I colori e i pigmenti raccontano la storia dell’arte e i suoi capolavori
La storia dell’arte raccontata da una prospettiva del tutto originale, quella dei colori e dei pigmenti che hanno permesso di creare le più memorabili opere dell’uomo: dai dipinti sulle caverne, ai meravigliosi manufatti egizi, agli affreschi di Giotto, ai dipinti di Raffaello, di Monet, di Van Gogh, fino all’arte contemporanea.
Sei puntate eccezionali attraverso il fil-rouge (mai termine fu più adatto) di altrettanti colori: il rosso, il blu, il giallo, il verde ed infine il bianco e il nero. La serie “I colori dell’arte” è proposta da mercoledì 15 febbraio alle 21.15 su Rai 5.
Introdotta dal caleidoscopico Neri Marcorè, una serie prodotta da Mark in video, in collaborazione con Rai Cultura, scritta e diretta da Linda Tugnoli in quattro anni di coloratissimo lavoro, montata da Sandro Capponi, cambierà lo sguardo con cui è stata letta la storia dell’arte fino ad oggi.
Le stille di sangue dell’Ecce Homo del Collegio Alberoni
e il rosso non visibile utilizzato da Antonello per la straordinaria tavola
Sarà proprio la prima puntata della serie, dedicata al colore rosso, a portare l’attenzione, tra gli altri capolavori della storia dell’arte, alla più straordinaria perla della collezione artistica alberoniana: l’Ecce Homo o Cristo alla colonna di Antonello da Messina.
In primo piano il rosso delle stille di sangue dipinte dal “pittore non umano”, come fu definito dal figlio Jacobello, sul volto e sul corpo di Cristo; gocce rosse che contribuiscono in maniera decisiva all’effetto potentemente drammatico e realistico che promana dalla delicatissima tavola alberoniana.
È proprio alla luce delle scoperte delle indagini non invasive realizzate alcuni anni fa sul prezioso dipinto da un team di équipe scientifiche, che è stato possibile condividere con il programma Art Night le meraviglie visibili, ma anche i segreti non percepibili della straordinaria tavola del maestro messinese.
Lo stesso pigmento è infatti presente in quasi tutta la pellicola pittorica, ricavato e utilizzato secondo tecniche sofisticate che verranno svelate dalla restauratrice Francesca De Vita, che da ormai molti anni si occupa della conservazione della delicatissima tavola custodita ed esposta nell’Appartamento del Cardinale del Collegio Alberoni.
I segreti del colore rosso, nella prima puntata
Dalla pittura paleolitica nella grotta Chauvet, al rosso degli egizi e a quello pompeiano, dalle stille di sangue dell’Ecce Homo di Antonello da Messina, al rosso Tiziano, dal rosso dell’ultimo Caravaggio fino a quello contemporaneo di Anish Kapoor.
Apre la serie il rosso, il primo colore dell’umanità.
Nelle gole dell’Ardèche, in una Francia glaciale popolata di fiere e mammuth, un clan di Cro-magnon ha già una visione complessa del proprio posto nel mondo, ed è la sua arte a dirlo.
Il rosso ha due facce opposte anche nella storia dell’arte: sottoforma di ocra, è il pigmento più disponibile in natura, ma può incarnarsi anche nella preziosissima porpora, nel raro e costoso cinabro, nella lacca di cocciniglia che al tempo dei conquistadores valeva quanto e più di tutto l’argento delle miniere del Nuovo Mondo.
Sicuramente, fin dall’antichità, è stato protagonista di ogni manufatto dell’uomo: dall’ocra rossa delle pitture paleolitiche della grotta Chauvet, descritta dall’archeologa Valerie Moles, dal rosso degli Egizi, che ci raccontano Enrico Ferraris curatore del Museo Egizio di Torino e Paola Buscaglia del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, fino al celebre Rosso Pompeiano protagonista degli affreschi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di cui parleranno la restauratrice Gabriella Prisco e la responsabile sezione affreschi Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Floriana Miele.
Ma in Italia c’è anche una delle uniche Miniere di Cinabro, sul Monte Amiata, oggi chiusa e trasformata in un Parco Nazionale, come ci racconta il Direttore del Parco, Daniele Ruoppoli, geologo.
Con un salto dall’altro lato del mondo si arriva allo splendente rosso delle lacche cino-giapponesi grazie all’intervento della Direttrice del Museo d’Arte Orientale di Venezia, Marta Boscolo Marchi.
Ma certo, se si pensa al rosso, non può che venire in mente Tiziano, che ha caratterizzato così bene i capelli delle donne che ha rappresentato, da lasciare il suo nome legato a quello del colore rosso. Ne parla il co-curatore della mostra milanese L’immagine della donna nella Pittura Veneziana del ‘500, Stefano Zuffi. E il rosso dell’ultimo Caravaggio, quello di Giuditta ed Oloferne, conservato alle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini Corsini a Roma, oggetto di un restauro affascinante descritto da Carlo Giantomassi e Beatrice De Ruggieri.
Fino al rosso di Anish Kapoor, che ha destato scalpore quando ha letteralmente invaso di rosso Palazzo Manfrin a Venezia e dichiara che “l’oscurità del rosso è più scura dell’oscurità del nero”.
E ci sono anche molte curiosità, dal Codice Purpureo di Rossano Calabro, raccontato dalla storica della miniatura Lucinia Speciale, al Rosso dei Tintori Medievali di Lauris, con Lise Camoin, maestra di tinture naturali, all’Ecomuseo dell’Ocra di Roussillon, in Francia con il suo Direttore Matthieu Barrois, fino ad un rosso unico ed incredibile, quello delle gocce di sangue studiate dalla restauratrice Francesca De Vita dell’Ecce Homo di Antonello da Messina conservato al Collegio Alberoni di Piacenza.