ll 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, World Cancer Day, promossa dalla UICC – Union for International Cancer Control – e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La Giornata – come ricorda il sito del Ministero della Salute – rappresenta un importante richiamo a riflettere su cosa Istituzioni e individui possono fare insieme per combattere il cancro. “Close the Care Gap“ (Colmare il gap sulla cura) è il tema al centro anche della campagna 2024. Lo slogan richiama l’attenzione sull’importanza della comprensione e del riconoscimento delle disuguaglianze nella cura del cancro in tutto il mondo.
Proprio per colmare i divari esistenti nella nostra realtà è importante riconoscere il potenziale svantaggio di chi risiede lontano dall’ospedale.
L’Oncologia di Piacenza, in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, ha pubblicato un recentissimo studio (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38308403/) che dimostra che i pazienti oncologici che abitano nelle aree montane del Piacentino hanno un netto e chiaro beneficio dal poter accedere ad ambulatori di Oncologia vicini al loro domicilio, in termini di l’efficacia e di qualità di vita. Lo studio ha dimostrato che ciò è fattibile e sostenibile da piu prospettive (sociale, economica, ambientale).
La Giornata Mondiale del Cancro è senz’altro anche l’occasione per rinforzare la consapevolezza sugli screening per i tumori più diffusi nella popolazione, come da piu pareti sottolineato.
Bisogna anche soffermarsi a riflettere su quanto sia cambiato lo scenario oncologico con le nuove cure disponibili, quali l’Immunoterapia e le Terapie a bersaglio molecolare, nonche sulle conseguenti implicazioni.
Grazie ai continui progressi scientifici sono oggi disponibili farmaci nuovi che migliorano in maniera determinante i risultati delle cure antitumorali. Fortunatamente vi sono sempre più lungo-sopravviventi dopo una diagnosi di tumore; sempre più individui consapevoli della loro malattia; in virtù di ciò, un numero non trascurabile di persone sente il bisogno di combinare le cure oncologiche standard/convenzionali con terapie complementari/integrate.
Il tema è assai attuale; vi è infatti una Risoluzione del Parlamento Europeo del 2022 che invita a concentrarsi sulla qualità di vita nelle patologie croniche, tra le quali rientrano anche le patologie tumorali, soprattutto da quando farmaci innovativi hanno migliorato drasticamente la sopravvivenza. https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0038_IT.html
La domanda di medicine complementari arriva fino al 45% nei diversi Stati dell’Europa; per contro l’offerta in strutture pubbliche è sproporzionatamente bassa: circa il 20% dei servizi oncologici pubblici europei offre Terapie Complementari ai pazienti oncologici.
In Italia comunque l’offerta di Terapie Complementari si sta espandendo: importanti Centri di riferimento Oncologico propongono attivamente – già da alcuni anni – Servizi di medicina complementare, (ad es. Istituto Nazionale Tumori, Istituto Europeo Oncologico, Humanitas, IRST-Genova, IRCCS-Meldola, molti centri oncologici pubblici in Toscana e nel Lazio).
I principali servizi offerti riguardano in generale la mindfulness, l’alimentazione, la prevenzione oncologica.
In generale interventi Complementari possono essere di pertinenza Medica (ad es. Agopuntura, Fitoterapia, interventi sul Microbiota) e interventi non-Medici (Psicoterapia, Yoga, Qi Gong, Shiatsu, Osteopatia, Musicoterapia ecc.).
Tali interventi rispondono a definite esigenze dei pazienti, e possono essere di ausilio agli Oncologi. I pazienti chiedono:
1) informazioni sugli steps terapeutici;
2) sapere come essi possano ridurre gli effetti collaterali;
3) avere un ruolo attivo nella loro cura
Perché un oncologo convenzionale dovrebbe avere interesse per l’Oncologia Integrata?
1) perché dovrebbe avere interesse nel ridurre il rischio di effetti collaterali;
2) dovrebbe conoscere i temi dell’oncologia integrata per poter guidare il percorso del paziente;
3) potrebbe migliorare la compliance alle cure e l’aderenza al percorso terapeutico, massimizzando l’efficacia delle terapie standard.
Si è accumulata ad oggi una consistente evidenza che le terapie Complementari ed Integrative agiscono in sinergia con le Terapie Oncologiche standard, ottimizzando l’adesione alla cura e migliorando la tollerabilità.
In conclusione, quest’oggi, nella Giornata Mondiale contro il Cancro possiamo dire che sia la Ricerca Medica che molte iniziative concretamente intraprese dalle Istituzioni vanno nella direzione di cogliere e soddisfare i reali bisogni ed aspettative di coloro che si sono ammalati di questa malattia, con l’obiettivo ultimo di migliorare la qualita di vita globalmente intesa.
Dott.ssa Livia Bidin,
Medico-Chirurgo, spec. in Oncologia Medica; lavora nel Reparto di Oncologia dell’Ospedale di Piacenza.
Una relazione approfondita e documentata quella descritta dalla Dottoressa Livia Bidin , in cui sottolinea le pratiche complementari di Oncologia Integrata più note e che lei stessa da molti anni fa praticare e cerca di portare nell’Ospedale in cui lavora. Le stesse pratiche con risultati positivi certi, già in uso in molti Ospedali del mondo e in alcuni Italiani. Purtroppo la grande competenza non basta quando ci si scontra con la diffidenza tipica della provincia, o della poca conoscenza in materia di molti medici, ancorati solo e unicamente alle cure standard in campo Oncologico. Alla mancanza di fondi in campo sanitario si somma quindi il classico provincialismo italiano poco propenso ad evolvere verso nuovi orizzonti. Da parte dei pazienti invece si è visto ovunque una richiesta e un apertura a queste metodologie integrate, ma che purtroppo solo la Sanità privata ha saputo approfittarne. Speriamo ci sia un ascolto e una sensibilità diversa verso i pazienti in futuro .