HomeAttualitàCommissione qualità architettonica e paesaggio; centrodestra all'attacco. La replica della sindaca

Commissione qualità architettonica e paesaggio; centrodestra all’attacco. La replica della sindaca

“Lo abbiamo ripetuto in ben due Consigli comunali eppure l’Amministrazione ha preferito far finta di nulla: non è stata garantita l’adeguata, e consueta, pubblicità alla raccolta di candidature per la Commissione, come avveniva in passato sia a garanzia dei tanti professionisti piacentini che hanno diritto, se lo vogliono, di proporsi, sia del dovere di trasparenza delle procedure che deve garantire il Comune e che invece è vergognosamente mancata” Così i Gruppi consiliari “Barbieri Sindaco Trespidi con Liberi”, “Fratelli d’Italia” e “Lega Salvini premier” che, sulla vicenda, aggiungono” Oltre ai diversi casi di professionisti che non hanno avuto notizia della raccolta dei profili e che noi abbiamo già portato all’attenzione del Consiglio Comunale, la conferma della poca chiarezza adottata dall’amministrazione arriva anche la pesante e-mail ricevuta quest’oggi dalla stampa e da noi consiglieri, inviata da un Tecnico giustamente amareggiato perché, come molti altri, non essendo stato adeguatamente informato non ha nemmeno potuto candidarsi.
Per potersi candidare a Piacenza, a quanto pare, non è sufficiente avere i requisiti previsti dalla legge e dal Regolamento comunale ma è meglio essere nella cerchia dei collaboratori o dei consulenti di qualche membro della Giunta.
Un vero pasticcio, una vicenda opaca e disdicevole sotto diversi punti di vista che abbiamo fortemente stigmatizzato e che, anche alla luce di questa ulteriore conferma, richiederà un doveroso urgente approfondimento, ma che già così rende la cifra di un’Amministrazione che si distingue solo per supponenza e mancanza di chiarezza, più propensa ad agevolare chi è a lei più affine penalizzando gli altri”.
Il centrodestra torna sulla vicenda ribadendo “il massimo rispetto delle figure designate e della loro professionalità che non è in dubbio” ma definendo l’intera vicenda “un fatto grave, gravissimo che conferma, dopo la non chiara richiesta di due diversi elenchi di nominativi di candidati a un medesimo ordine, come sulla composizione di questa commissione la Giunta abbia voluto forzare le regole e intervenire per spingere il Consiglio, unico titolato ad occuparsi delle designazioni, verso candidature amiche con metodi quantomeno poco chiari.
Alla luce di questa ulteriore novità, che riporta ancora una volta la vicenda negativamente all’attenzione della città – annunciano i consiglieri – ci muoveremo nelle sedi adeguate per chiedere che chi, nell’Amministrazione, ha creato questa situazione e che ovviamente non può più godere della fiducia del Consiglio, ne risponda direttamente”.

Commissione qualità architettonica, le precisazioni della sindaca Tarasconi. “Accuse scorrette e innammissibili, questa Amministrazione lavora con trasparenza e nel pieno rispetto delle regole”.

Le gravissime accuse rivolte alla Giunta in merito alla composizione della Commissione per la qualità architettonica e ipaesaggio richiedono un chiarimento definitivo e improntato, come ogni atto di questa Amministrazione, alla massima trasparenza: non è stata violata alcuna norma, rispettando ogni articolo del Regolamento comunale e rifacendosi, passo dopo passo, alle prassi che il Comune di Piacenza adotta da anni in materia”. Nel definire “insinuazioni inaccettabili” le prese di posizione di diversi consiglieri di minoranza sulla questione, la sindaca Katia Tarasconi ripercorre ogni tappa dell’iter che ha portato alla votazione conclusasi lunedì 30 gennaio in aula consiliare.

La Commissione in oggetto è un organo consultivo, chiamato a esprimere pareri obbligatori ma non vincolanti, composto – come precisa la legge regionale che ne ha decretato l’istituzione nel 2015 – da sette esperti qualificati “in materia di restauro e conservazione dei beni architettonici, storia dell’urbanistica e architettura locale, architettura del paesaggio e dell’ambiente, progettazione architettonica e strutturale”. “Come è avvenuto anche per le Amministrazioni precedenti – spiega la sindaca – non abbiamo pubblicato alcun avviso di selezione, ma ci siamo rivolti direttamente ai cinque Ordini e Collegi che riuniscono le professionalità tecniche di competenza – Geometri, Architetti, Geologi, Ingegneri, Agronomi e Forestali – affinché ciascuno fornisse una rosa di nominativi tra i propri iscritti, su cui il Consiglio comunale potesse esprimere il voto. Poiché il profilo degli architetti è quello oggettivamente più conforme ai requisiti previsti dalla legge regionale, la valutazione che abbiamo condiviso sin dall’inizio, anche con l’opposizione, è stata questa: fermo restando l’equilibrio nella composizione della Commissione, garantendo il coinvolgimento di ogni Ordine professionale, riteniamo opportuno confermare, come già era stato fatto sotto l’egida della Giunta Barbieri, la presenza di tre architetti”.

Proprio per garantire la più ampia pluralità delle opzioni – sottolinea Tarasconi – all’Ordine degli Architetti è stato chiesto di integrare la lista dei quattro candidati già forniti, aggiungendo ulteriori cinque nominativi: abbiamo considerato che selezionare tre candidati, tra i quattro inizialmente pervenuti, non lasciasse sufficiente libertà di scelta. Affermare che questo corrisponda a un tentativo di pilotare le designazioni non solo è improbabile, dal momento che il Comune recepisce le candidature esterne senza avere alcuna ingerenza su di esse, ma è profondamente offensivo anche nei confronti degli Ordini stessi, che in questo modo vengono tacitamente accusati di connivenza dal centrodestra. Non solo: preciso ancora una volta che i curricula di tutti i candidati sono a disposizione di tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, almeno dagli inizi di dicembre, affinché ciascuno potesse documentarsi e fare le proprie valutazioni sulla base delle qualità, competenze ed esperienze professionali a confronto. Mai, in alcun modo, sono state nascoste collaborazioni o pregressi rapporti di colleganza, laddove presenti, con gli assessori comunali”.

La strumentalizzazione di cui è stata oggetto questa pratica – conclude la sindaca – è di una scorrettezza inammissibile, che va oltre ogni dialettica politica. Respingo al mittente con fermezza ogni insinuazione di irregolarità: la dietrologia non fa mai onore a nessuno, spesso rappresenta il modo per mascherare l’assenza di contenuti concreti cui appellarsi”. 

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