HomeAttualitàIl centro si salverà, soltanto se torneremo ad abitarlo

Il centro si salverà, soltanto se torneremo ad abitarlo

Centro storico privo di vita e poco sicuro-Da quando ho memoria, quindi da un buon mezzo secolo, sento ripetere che Piacenza è una città morta, apatica e che il centro è privo di vita la sera. Se lo si diceva quando dietro ogni vetrina prosperava un’attività, figuriamoci ora.

Forse, la differenza più evidente è che, mentre pochi decenni addietro si poteva attraversare di notte la città senza alcuna preoccupazione, oggi si vive qualche inquietudine anche di pomeriggio a pochi metri da Piazza Cavalli.

 

 

Gli eventi sporadici non bastano-Naturalmente, ogni Amministrazione Comunale, dipendentemente dalle risorse a disposizione e dalla propria sensibilità, propone da sempre tutta una serie di manifestazioni per rivitalizzare e rianimare il centro. Nulla in contrario, anzi, promuovere eventi di ritrovo tra i cittadini e fornire occasioni di supporto a commercianti e pubblici esercenti è senza dubbio importante ma, per favore, non confondiamo le meritevoli ed episodiche giornate e serate di frequentazione delle vie dello shopping con la rivitalizzazione del centro, sono due cose ben diverse.

 

Il centro é scarsamente abitato– Il centro vive se pulsa di normale vita quotidiana, se è abitato. In una città come la nostra, dove non contiamo certo frotte quotidiane di turisti o studenti fuori sede a calcare le pietre delle antiche vie, sono i residenti a poter rendere viva questa porzione di città; oggi il centro è la parte più scarsamente popolata della città. Inutile lamentarsi di bar chiusi la sera o la domenica: è naturale che in una zona occupata prevalentemente da banche, uffici e sedi amministrative i pubblici esercizi rimangano aperti in concomitanza agli orari di impiegati e utenti.

Tanti appartamenti sfitti-Penso serva un progetto per riportare abitanti in questa parte della città. Certo, non stiamo parlando di una questione semplice, ma non affrontando questo tema, ci potremmo presto trovare con un problema peggiore dello spopolamento, perché ciò che erano il clima e la popolazione di certe periferie si stanno rapidamente avvicinando a Piazza Cavalli. Oggi esiste un numero decisamente alto di appartamenti sfitti, spesso conseguenza di affitti troppo alti; ampi spazi non ristrutturati, lasciati in tanti casi al completo abbandono, mentre si è continuato a costruire in periferia; abitazioni fatiscenti spesso abitate da un numero imprecisato di extracomunitari. Non parlo soltanto del Quartiere Roma, ma di zone ben più centrali, un tempo cuore pulsante di questa città.

Ristrutturazioni e parcheggi per salvare il centro-Occorre un piano ambizioso che non viva il breve orizzonte di un mandato quinquennale, ma venga condiviso a lungo termine, che renda conveniente ristrutturare l’esistente, che porti a considerare appetibile e comodo abitarlo, che risolva strutturalmente la difficoltà di parcheggio. L’Amministrazione che avrà il coraggio e la volontà di misurarsi con questi problemi, se mai esisterà, forse si troverà di fronte un lavoro ciclopico, ma avrà compiuto una delle impresa indispensabili per salvare questa città.

Le foto in bianco e nero sono di Danila Corgnati

Alberto Fermi
Alberto Fermi
Alberto Fermi, funzionario presso un’Agenzia di Ricerca nazionale pubblica, giornalista pubblicista, in passato Assessore Provinciale e Sindaco, coltiva fin da giovanissimo la passione per la politica al seguito di Nino Andreatta e oggi vive la medesima passione da osservatore, libero da appartenenze. Invecchiare, dice di sé, gli è servito non a diventare più saggio, ma molto più curioso
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