Medardo Casella si é spento all’età di 82 anni, dopo una lunga battaglia contro il male che se lo é portato via. Lascia la moglie Mariuccia, e due figlie. Con lui se ne va non solo il migliore dei barman piacentini, ma un po’ della storia più bella della città e di tanti di noi.
TANTI LOCALI, LO STESSO TALENTO Figlio d’arte, il padre infatti era proprietario del Bar Bologna, difronte alla stazione, Medardo aveva avuto esperienze di formazione anche all’estero e a Piacenza, attraverso i tanti locali in cui ha lasciato il segno, aveva portato un po’ di questo bagaglio di competenze. Ma la forza che lo ha reso unico l’aveva dentro: un insieme di capacità, talento, passione e professionalità. A questo si aggiunge “il fiuto” infallibile per ogni nuova avventura imprenditoriale a cui ha dato vita. Dall’Antica Osteria del Teatro, avviata con Georges Cogny e Franco Ilari al Baretto sul Corso, dal Bar Commercio sotto la Galleria della Borsa, al Bonnie Prince Charlie Pub, in piazzetta Sant’Ilario. Da lì, l’ultima tappa, al Blue Factory Café, aperto con le figlie e seguito, con la cura di sempre, fino alla fine. Ricordo di avergli chiesto più volte come mai avesse lasciato il centro storico, per spostarsi in una zona apparentemente meno compatibile con la sua proposta di locale. Non aveva dubbi, Medardo, e l’ennesimo successo di questo locale gli ha dato ancora una volta ragione.
MEDARDO ERA UNICO Del resto. Non erano il posto, il nome, l’arredo o quello che si beveva e mangiava a fare di ogni suo locale una scommessa vinta. La differenza era lui, MEDARDO. Riservato, discreto, educato, accogliente, i suoi occhi si spostavano veloci dal bancone ai tavoli e anche nelle serate più affollate era in grado di garantire la qualità di sempre e un servizio che nessuno, a Piacenza, é riuscito ad eguagliare. “Andiamo da Medardo” non voleva dire solo”andiamo a mangiare o a bere qualcosa fuori”. Era molto di più “andiamo da un amico, andiamo a rilassarci, andiamo a vivere quella parte di Piacenza che ci fa stare bene”.
IL MIO RICORDO Ricordo una volta, quando, in vacanza all’isola d’Elba, raccontavo ad alcuni amici lombardi l’eccezionalità dei locali di Medardo Casella, ripromettendomi di invitarli a Piacenza, perché potessero provare direttamente il piacere delle sue specialità. Neanche il tempo di dirlo e, come una visione, lo vidi a pochi metri da me “Medardo!! sei tu!?” Era in vacanza nel nostro stesso albergo, e, tra ilarità e stupore, ebbi modo di presentarlo ai miei amici, con l’orgoglio di sfoggiare un’eccellenza piacentina.
ADDIO MEDARDO Caro Medardo, grazie per aver lasciato a Piacenza l’eredità di una professionalità eccelsa, che nessuno dimenticherà. Nei tuoi locali ho trascorso serate di vera gioia, accolta e coccolata come mai altrove. Luoghi e atmosfere che mi davano una sensazione unica, quella di sentirmi a casa ma anche, contemporaneamente, al centro del mondo.
Mirella Molinari