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STEFANO TORRE PREMIATO A SENIGALLIA PER UN’OPERA DI POESIA FANTASCIENTIFICA

Importante riconoscimento ottenuto il 2 settembre dall’eclettico piacentino Stefano Torre che al Concorso SENAGALACTICA dedicato alla letteratura di fantascienza, si è aggiudicato il Premio della Giuria. Il concorso è dedicato alla memoria del piacentino Vittorio Curtoni grande scrittore di fantascienza e traduttore.
Piacenza troppo spesso non sa valorizzare i suoi talenti creativi e intellettuali mentre il Comune di Senigallia (An) da dieci anni indice SENAGALACTICA un concorso per racconti di fantascienza dedicato proprio al nostro Vittorio Curtoni troppo presto scomparso.

Grandi scrittori si sono cimentati nella fantascienza, più che rari invece i poeti, forse un paio, e tra questi spicca il temerario Stefano Torre che non solo ha avuto il coraggio di affrontare in poesia un tema tanto arduo, ma ha avuto il coraggio e la capacità di comporre un’opera possente, un’architettura di parole dalla struttura geometrica e complessa intitolata ” L’ultima preghiera”.

Composta da sette libri ciascuno con un incipit , dieci profezie e una preghiera, l’opera in quartine di endecasillabi ipotizza la Fine . Si tratta di un vero e proprio poema che ha la prefazione di Padre Nicola Albanesi rettore del Collegio Alberoni di Piacenza e reca la postfazione del poeta Paolo Maurizio Bottigelli.

Scritto in un gergo insolito, realistico ma tendente a un “oltre” spirituale che è l’anelito, consapevole o inconscio, di ogni essere umano. Tensione naturale all’infinito e all’eternità che l’autore ha risolto con l’adesione alla fede in Cristo. Eppure la lettura ci spiazza attraverso le parole dure come pugni nello stomaco e pensieri lucidissimi di amara verità, come botte in testa.

Strana, intrigante poesia fantascientifica che potrebbe forse meglio definirsi poesia di fantanima. Il tutto godibile: anche se privo di lirismi è infatti talvolta attraversato da improvvise folgorazioni poetiche e da un soffio delicatissimo di spiritualità che sembra spiraglio a una speranza di assoluzione e salvezza. Nonostante l’impietosa, esatta, radiografia di come va oggi il mondo (dentro e fuori gli umani) nonostante l’apparenza sghemba dei significati, alla fine si riconosce un’opera compiuta e originalissima. Letta dall’autore “L’ultima preghiera” ha una suggestione e un’efficacia particolare.

Il tema del concorso di quest’anno era “Dove stiamo andando?”. Di certo possiamo convenire che non andiamo nella giusta direzione, forse andiamo a sbattere, forse stiamo implodendo, forse ci autodistruggiamo. E prima della fine non ci resta che un’ultima preghiera. Come sempre il poeta, quello vero, sa essere profetico e la qualificata giuria di Senigallia lo ha capito attribuendo il Premio Speciale della Giuria a Stefano Torre , poeta altrettanto speciale, che capovolge e mischia tutto, ma sa fermarsi inquieto e commosso di fronte a una Verità sconosciuta ma percepita con la quale continuamente si confronta la verità della Poesia.

Bruna Milani

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