Ancora una volta Volpedo con la sua associazione dedicata al pittore Pellizza, magistralmente coordinata prima dal prof. Ettore Cau e ora dalla presidente dottoressa Aurora Scotti, sa suscitare un sempre rinnovato e crescente interesse per le opere del suo pittore: Giuseppe Pellizza. In particolare la sua opera più celebre “Il Quarto Stato ” è stata ispiratrice di molte iniziative , mostre famose, studi importantissimi fino alla sua rappresentazione fisica coi personaggi del quadro impersonati dai discendenti di chi per quel dipinto aveva posato. E poi percorsi sui luoghi pellizziani, museo aperto alle scolaresche e molto altro.
Volpedo che da sempre è un grande autorevole esempio di come si debba gestire l’arte è riuscito ad aggiungere un’iniziativa nuova, originalissima che aggiunge arte all’arte di Giuseppe Pellizza. Da un’idea di Mauro Bonafede è stato realizzato un gioiello.
Si tratta di un anello che porta inciso il Quarto Stato. L’ autore di questa preziosità è il maestro orafo Giampiero Pozzi in collaborazione con “Valenza nei Marchi”.
Sabato 26 novembre alle ore 16,30 ci sarà la presentazione ufficiale a Valenza a Palazzo Valentino in Piazza XXXI Martiri, 1. Un breve filmato illustrerà come è avvenuta la realizzazione dell’anello. Seguiranno i saluti del sindaco di Valenza Maurizio Oddone e della sindaca di Volpedo Elisa Giardini. La presentazione sarà a cura di Vitaliano Bellini responsabile di ‘” Valenza nei Marchi”.
Ci sarà l’ interessante intervento del maestro orafo Giampiero Pozzi autore del gioiello. Aurora Scotti presidente dell’Associazione Pellizza terrà la conclusione. Opera d’arte su opera d’arte e Pellizza raddoppia in bellezza e significato. Potrebbe sembrare strano trasformare in oro la povertà di quei contadini tanto amati e tanto ritratti da Giuseppe Pellizza. Questo gioiello invece può intendersi come una medaglia d’oro a quella semplice gente laboriosa che faticava nella miseria e nell’ingiustizia, ma che nella fiumana del “Quarto Stato ” ha potuto esprimere la consapevolezza della propria dignità, il diritto a chiedere uguaglianza e giustizia, la volontà di riscattarsi. Aver inciso nell’oro quell’opera d’ arte e d ‘amore, sì, amore per quei contadini, è riconoscere ufficialmente il valore di un’ opera d’arte immortale e il valore umano e civile che quell’opera meravigliosa ha voluto fissare sulla tela per offrirla alla nostra coscienza per sempre attraverso la bellezza di un capolavoro. Oggi un’altra opera d’arte, stavolta orafa, immortala la stessa gente e gli stessi significati. Sulla tela i colori erano cupi e tristi, qui nell’anello tutto è luce, i contadini hanno ottenuto un riscatto almeno simbolico. Il sole che Pellizza in un’altra opera ha dipinto così bene sorgente a fatica da un cespuglio pare ora in questo capolavoro orafo, finalmente brillare come una medaglia sui suoi contadini.
Bruna Milani